“Capisco perfettamente la preoccupazione dei cittadini e nessuno può dimenticare quello che tutti noi abbiamo passato”. Così il sindaco di Mirandola, Maino Benatti, che con molta durezza replicò alla richieste dei cittadini di fermare le sperimentazioni al Cavone dopo il terremoto dell’altro giorno, oggi spiega quel che pensa, in un dettagliato post su Facebook
. “Ma è proprio per cercare di capire quanto accaduto che al Cavone si sta monitorando l’attività estrattiva, come espressamente richiesto dalla commissione Ichese (International Commission on Hydrocarbon Exploration and Seismicity in the Emilia Region), voluta da Regione Emilia Romagna, comitati e cittadini”, scrive il sindaco.
“La commissione infatti non afferma né esclude una correlazione fra sismicità innescata e le attività nel sito del Cavone. Gli stessi scienziati internazionali hanno quindi indicato nel monitoraggio sul campo per l’acquisizione di dati, la via per affermare o negare l’indizio su questo sito, dove tra l’altro semplicemente prosegue la stessa attività svolta da 40 anni, oggi sotto lo stretto controllo degli esperti.
Tra alcune settimane avremo gli esiti e allora ne sapremo di più.
Non dobbiamo però dimenticare che a suo tempo i geologi avevano avvertito che il terremoto ci avrebbe accompagnato per anni, come avvenuto in occasione del sisma di Ferrara del 1570, quando, e a quei tempi non c’erano fracking e trivellazioni, le scosse proseguirono per quattro anni. L’Italia, del resto, lo sappiamo purtroppo bene, è una nazione ad alto rischio sismico, con decine di scosse avvertite ogni giorno sul territorio nazionale.
Infine una precisazione, giusto per fare chiarezza su quanto detto e scritto nei giorni scorsi, le attività estrattive non avvengono nel Comune di Mirandola, ma in altri Comuni limitrofi. Il Sindaco di Mirandola sta comunque seguendo costantemente la situazione di concerto con gli altri Sindaci dell’Area Nord, i tecnici e gli amministratori regionali”.