“Siamo i primi ad essere colpiti per questa vicenda su cui noi stessi vogliamo fare piena luce. Per questo intendiamo offrire, come abbiamo fatto fin da subito, la nostra massima collaborazione agli inquirenti, ma vogliamo anche ribadire che la storia di AeC e delle aziende che l’hanno costituita, è una storia fatta di persone che da cinquant’anni lavorano nel campo delle opere pubbliche e di quelle private rispettando sempre scrupolosamente ogni norma”. Con queste parole Stefano Zaccarelli, legale rappresentante di AeC, intende chiarire la posizione dell’azienda in merito all’indagine delle Procura di Modena sull’ipotesi di cemento depotenziato utilizzato per ricostruire una scuola distrutta dal sisma del 2012, le medie Frassoni di Finale Emilia. L’AeC, che aveva in appalto il cantiere della scuola, è una delle due imprese coinvolte, l’altra è la fornitrice del calcestruzzo utilizzato.
“Il calcestruzzo oggetto dell’inchiesta è frutto di una fornitura di un’azienda terza”, viene sottolineato in una nota rilanciata dall’Ansa.
Cemento depotenziato, gli Zaccarelli si difendono: “Siamo noi i colpiti”
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