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Cemento depotenziato nell’Aula Magna di San Felice? Il Pd tace e l’opposizione protesta

da | Lug 23, 2016 | San Felice sul Panaro | 0 commenti

La denuncia riguardo il presunto uso di cemento depotenziato nella costruzione delle fondamenta dell’Aula Magna di San Felice, il cui cantiere vicino alle scuole è fermo da diversi mesi per il fallimento della ditta appaltatrice, ha provocato una pioggia di comunicati stampa e post dal tono polemico. Arrivano tutti dall’opposizione,  centrodestra e movimenti e brillano per assenza le note del Partito democratico, della Regione o del Comune di San Felice chiamati in causa dal quotidiano modenese nella vicenda.

Ecco cosa scrivono i vari partiti.

Cemento depotenziato \ Forza Italia: anche la querelle sull’Aula Magna di San Felice impone una campagna di controlli. Giovedì sera in’Consiglio dell?Ucman FI chiederà l’impegno dei sindaci a riverificare tutte le opere pubbliche ricostruite

La querelle sull’aula magna di San Felice? Commentano i tre sottoscrittori Antonio Platis, Fabrizio Locatelli e Mauro Neri – è la riprova della necessità da parte di tutte le Amministrazioni locali di fare piena luce sulla qualità dei materiali usati nella ricostruzione delle opere pubbliche.
Questa misura serve per dare fiducia ai cittadini, in quanto nessuno si può permettere di scherzare con la sicurezza.
Sarà pertanto discusso giovedì sera, durante il Consiglio dell’Unione, l’ordine del giorno presentato da Forza Italia per chiedere a tutti i comuni dell’Area Nord di incaricare degli esperti per effettuare le necessarie verifiche sulla qualità dei materiali usati nella ricostruzione delle opere pubbliche.
Il documento, a firma dei consiglieri Platis, Locatelli e Neri, impegna inoltra i sindaci a comunicare pubblicamente in Consiglio gli esiti dei rilievi”.

San Felice in Movimento

Un anno, e oltre, fa, chiedemmo spiegazioni dettagliate sui lavori fermi dell’aula magna. Dopo tentennamenti ed accuse, non fondate, di essere entrati nel cantiere senza senza autorizzazioni, ci venne risposto che la ditta, ovvero il fantomatico “consorzio pegaso”, era fallita e che bisognava rifare tutto daccapo.
Non ci dissero, però, che fecero dei carotaggi e che il cemento delle fondamenta era “depotenziato”. Dopo un anno, le inchieste sui cantieri a Mirandola e Finale, abbiamo richiesto se ci potessero essere situazioni analoghe.
E questa la risposta affermativa.
Avere un’intera regione, quasi tutti i comuni, in mano alla stessa, unica, forza politica, (PD), non giova alla trasparenza degli atti per i cittadini. Si coprono a vicenda, nascondendo, dove possono, le verità scomode.
E, poi, in consiglio comunale ci dipingono come coloro che sollevano argomenti futili, non pertinenti, e che spesso, entrano in “scaramucce polemiche” con la maggioranza.

Sanfeliciani per reagire

Per loro è tutto lecito: il cemento depotenziato perchè tanto “non deve tener su niente”, gli appalti dati alla “carlona” tanto si rifanno, i tempi biblici di un cantiere e la “non sicurezza” dello stesso.
L’aula magna è la prova “incontestabile” di una pubblica amministrazione non sufficientemente attenta e spesso “leggera”, ma solo con sè stessa, con i privati la musica cambia, lì i controlli sono doppi o tripli, la sicurezza è d’obbligo e se sei in ritardo di un giorno piovono multe come non ci fosse un domani.

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