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Una vita rovinata dal sangue infetto, finalese risarcita dopo 36 anni

da | Set 24, 2016 | In Primo Piano, Finale Emilia | 0 commenti

Una vita rovinata a 27 anni, quando nel momento del parto prima di stringere il suo bambino le era stato fatta una trasfusione di sangue infetto che la fece ammalare di Epatite C. E solo adesso, 36 anni dopo, arriva un risarcimento che può aiutare nelle cure.

La ragazza finalese – oggi una signora di 63 anni – si è infettata negli anni  80, gli anni dello scandalo sangue infetto che provocò migliaia di vittime, ma allora nessuno poteva immaginare cosa sarebbe accaduto.

La finalese venne infettata dal virus dell’epatite C in ospedale, nel ferrarese, dopo il parto. Solo una decina di anni dopo scopre di essere infettata, e nel 2005 la malattia cominciò a mostrarsi, dando origine a una grave patologia epatica, contro la quale la donna sta ancora lottando per sopravvivere.

Non è stato facile avere giustizia. In primo grado il Tribunale di Modena ha dato torto alla donna, motivando che era trascorso troppo tempo e il diritto all’indennizzo era decaduto. Ma il ricorso alla Corte d’appello di Bologna ha rovesciato la sentenza e ha condannato il Ministero della Salute a un risarcimento di circa 100 mila euro e un vitalizio da 850 euro mensili che pagheranno l’Asl di Modena e la Regione.

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