Usava i social network per raccontare la sua vita, postare foto, fare battute, condividere video divertenti. E mantenere i contatti con nuovi e vecchi amici, come facciamo un po’ tutti. Peccato che a lui, un 30enne di origine marocchine di stanza a San Felice sul Panaro, fosse proibito, perché era agli arresti domiciliari dopo che era stato più volte condannato, le ultime nel 2015 e nel 2016, per reati di droga.
I Carabinieri da tempo tenevano d’occhio le sue incursioni su Facebook, e quando ieri sera sono andati a chiedergliene conto hanno trovato che nell’appartamento dell’uomo in via Perossaro c’era addirittura compagnia. Si trattava di un connazionale del 30enne, un ragazzo anch’egli pregiudicato che alla vista delle divise ha tentato di scappare gettandosi dalla finestra del primo piano.
Per il 30enne che ha violato le misure restrittive legate ai domiciliari prima sui social poi aprendo le porte di casa all’amico, si sono così aperte le porte del carcere.