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Richiedenti asilo nella Bassa, Platis (Fi): “Sindaci Pd piegati a una decisione imposta”

da | Mar 9, 2017 | | 0 commenti

Sindaci Pd piegati a una decisione imposta”. E’ il giudizio di Antonio Platis, consigliere provinciale e capogruppo Forza Italia Area Nord, all’indomani del Consiglio straordinario del’Unione Area Nord sui richiedenti asilo. Ecco il testo del suo intervento.
 
“Il Consiglio straordinario dell’Unione dei comuni dell’area nord, alla presenza del Prefetto, ha confermato che con il loro SI all’arrivo dei profughi i sindaci PD hanno firmato un assegno in bianco, un pacco già confezionato senza conoscerne il contenuto ed i rischi che potrebbero presentarsi una volta aperto.

Ad oggi, nonostante le domande rivolte al Prefetto e nonostante l’arrivo dei primi profughi sia previsto per la prossima settimana, non si sa nulla di più rispetto a quanto, di poco, sapevamo un mese fa. A domanda non ci è stato risposto quanti siano i richiedenti asilo che non hanno ottenuto lo status richiesto, e quindi non hanno più diritto alla protezione. Così come non ci è stato risposto quanti accolti, risultati regolari, siano stati rimpatriati e con quale criterio il gestore dell’accoglienza sceglierà, in ogni comune, dove collocare i profughi.
Capiamo l’imbarazzo e la difficoltà dei sindaci PD a dovere spiegare ai loro cittadini questa situazione, a dovere spiegare che il Presidente della Provincia Muzzarelli che nel luglio aveva detto che i profughi non dovevano essere distribuiti nelle aree terremotate, si è dovuto rimangiare la parola, ma non è avvallando la tesi avanzata dal Prefetto secondo cui l’emergenza sisma è di fatto finita e che i comuni terremotati sono equiparabili, nei doveri, a quelli che il terremoto non l’hanno subito, che si fanno gli interessi della collettività. Semplicemente perché ciò non è vero.
Perché le 900 persone che nella sola Mirandola ricevono il contributo di autonoma sistemazione perché ancora fuori casa, e le decine di Map agricoli ancora occupati, sono reali, certamente più veri della favola secondo cui l’emergenza è finita ed i 216 profughi presenti sui nostri territori non incideranno sui servizisociali, sul degrado sociale, sulla sicurezza, sulla spesa pubblica, sul lavoro. Perché che provengano dallo Stato o dai Comuni, sempre di soldi pubblici si tratta. Sottratti dalle casse di uno Stato che piange miseria, che non trasferisce i soldi dovuti agli enti locali, e dice che le risorse non ci sono quando viene chiesto di intervenire su scuole, strade e sicurezza.

Se i sindaci PD volevano convincere che la scelta del sindaco di Finale Emilia di dire NO era sbagliata, dopo ieri sera hanno ottenuto l’effetto contrario. I cittadini, non sono di Finale Emilia, hanno capito che quella dell’ascolto e della tutela degli interessi della propria comunità ancora piegata dal terremoto, rappresenta la priorità assoluta rispetto alla supina obbedienza di fronte a decisioni imposte dall’alto in nome di una politica fallimentare a marchio PD che in nome dell’accoglienza sta provocando danni enormi”

 

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