Si chiude l’incidente probatorio per le scuole Frassoni e, come era stato anticipato dal sindaco Sandro Palazzi, i risultati sono questi: l’edificio è antisismico, ma per le sue fondamenta è stato usato cemento di qualità poco inferiore a quello previsto dal capitolato d’appalto. Ieri in Tribunale a Modena le risultanze delle analisi dei periti sono state messe agli atti dalla pubblico ministero Claudia Ferretti che sta seguendo l’indagine, e ora si attende il pronunciamento della giudice per le indagini preliminari Eleonora Pirillo per capire se il processo può proseguire. Bisogna vedere che tipo di reati sono stati commessi (truffa aggravata ai danni dello Stato è l’ipotesi di accusa) e i rispettivi ruoli delle 16 persone indagate e delle due società, una di Mirandola e una di Piacenza.
Mentre il processo per truffa prosegue la sua strada giudiziaria, gli studenti di Finale Emilia si preparano a un altro anno stretti come sardine. Le risultanze dell’incidente probatorio non sono infatti sufficienti a far decidere di aprire la scuola, sostiene il sindaco Sandro Palazzi. Serve un’ulteriore accertamento tecnico (si chiama Accertamento temporaneo provvisorio, Atp, e viene fatto dai tecnici delle aziende appaltanti),e forse anche una serie di interventi per rendere la scuola il più sicura possibile.
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