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Scuola, 150 maestre nel modenese rischiano di tornare a fare supplenze

da | Gen 6, 2018 | Mirandola, Finale Emilia, San Felice sul Panaro, Concordia, Medolla, Cavezzo, Camposanto, San Possidonio, San Prospero, Bomporto, Bastiglia, Ravarino, Nonantola, Novi, Soliera, Carpi, Scuola | 0 commenti

Sono 150 le maestre e maestri (13 nella scuola dell’infanzia e 137 alla primaria) con il diploma magistrale, conseguito entro il 2002, che erano stati assunti in ruolo con riserva nel modenese. Ora, dopo la sentenza del Consiglio di Stato, rischiano di dover tornare a fare supplenze.

Lo scorso 20 dicembre, infatti, il Consiglio di Stato a sezioni riunite ha deciso in via definitiva che gli insegnanti in possesso di un diploma magistrale conseguito entro il 2001/2002 dovranno essere esclusi dalle graduatorie a esaurimento, cioè quelle a cui sono iscritti i docenti in possesso di abilitazione all’insegnamento e che sono utilizzate per l’assunzione in ruolo.

Secondo i dati dell’Ufficio scolastico regionale in occasione di un incontro con le organizzazioni sindacali, in Emilia-Romagna sono 550 i “docenti – precisa una nota del provveditorato – in possesso del diploma magistrale conseguito entro l’anno scolastico 2001/2002 che, a seguito dell’inserimento con riserva nella graduatorie ad esaurimento, hanno sottoscritto un contratto a tempo indeterminato su posto comune nella scuola dell’infanzia e nella scuola primaria con espressa clausola risolutiva in caso di esito del giudizio favorevole all’Amministrazione”.

La provincia di Modena è la prima in Regione con il più alto numero di nomine in ruolo conferite con clausola risolutiva.

Sulla questione il Direttore Generale, Stefano Versari, ha precisato che “la continuità didattica non è al momento a rischio, in quanto per qualsivoglia effetto della citata sentenza del Consiglio di Stato occorrerà attendere la definizione dei contenziosi di merito pendenti. Pertanto allo stato attuale, salve eventuali diverse indicazioni dell’Amministrazione Centrale, il mio Ufficio non darà indicazioni per la risoluzione dei contratti in essere, ritenendo doveroso attendere la definizione dei giudizi allo stato non conclusi”.

Ai 150 “vanno poi aggiunti – ha precisato Claudio Riso, segretario sindacato scuola-università-ricerca Flc/Cgil Modena – i circa 570 insegnanti di scuola primaria che hanno avuto un contratto a termine dalle GAE con clausola rescissoria, e una parte dei 577 docenti della scuola dell’infanzia inseriti nelle GAE con contratto a Tempo Determinato con riserva. Numeri significativi, che raccontano molto di quanto la sentenza del Consiglio di Stato impatti sulla vita delle persone coinvolte, delle nostre scuole, degli studenti e delle famiglie”.

“Chiediamo – continua Riso in una nota – che ci sia un atto di responsabilità della politica che con coraggio definisca questa situazione ed eviti di alimentare ancora il meccanismo degli eterni ricorsi e della contrapposizione dei lavoratori. Va anzitutto tutelato l’anno in corso, garantendo la continuità didattica e il lavoro dei tanti insegnati coinvolti, e su questo stanno arrivando le prime rassicurazioni. Occorre poi garantire per tutti i docenti la possibilità di continuare a inserirsi nelle Graduatorie di Istituto: oggi rischierebbero infatti di essere esclusi da ogni graduatoria”.

Intanto, per lunedì 8 gennaio, alla riapertura delle scuole, è previsto un presidio a Bologna in via de Castagnoli, dalle 9 alle 12.30, sede dell’Ufficio scolastico regionale, indetto dai diplomati magistrale, Politeia e Cub Scuola.

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