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Discarica di Finale Emilia, coro di no alle parole dell’assessora Gazzolo

da | Gen 28, 2019 | Finale Emilia | 0 commenti

Fioccano repliche alle parole dell’assessora regionale Paola Gazzolo secondo la quale non c’è rischio idrogeologico per l’ampliamento della discarica a Finale.

A rispondere all’assessora all’Ambiente sono l’onorevole del M5S Vittorio Ferraresi e il sindaco di Finale Sandro Palazzi che così scrivono in una nota:

L’area in cui è prevista l’espansione della discarica di Finale è a rischio elevato.

Il dicastero aveva domandato chiarimenti attraverso la Direzione generale per la salvaguardia del territorio e delle acque (Sta) all’Autorità di bacino distrettuale del fiume Po dopo espressa richiesta del Comune di Finale, allegando lo studio svolto dal DIA dell’Università degli Studi di Parma, “Progetto Resilience”, nell’ambito di una convenzione con l’Agenzia della Protezione Civile Regionale nel corso del programma relativo all’anno 2017.

“L’Autorità di bacino ha condiviso gli esiti dello studio – si legge nel documento di risposta – e si conferma quindi quanto rappresentato dal Comune di Finale, in termini di gravosità degli scenari di allagamento”.

Scenari che il Comune, il Movimento 5 Stelle e tutti i cittadini finalesi sottolineano da tempo. L’ampliamento della discarica non s’ha da fare – rimarcano Ferraresi e Palazzi – perché non sussistono le condizioni. Essa risulta infatti posizionata, come certificato nero su bianco, in un’area d’inondazione catastrofica interessata da inondazioni o eventi di tipo residuale non previsti e non prevedibili, oltre che in un’area allagabile a elevata probabilità per il reticolo in cui si trova, con il Secchia a ovest, il Panaro a est e il Po a nord. Nel dettaglio, l’area risulta a pericolosità moderata per il reticolo principale e pericolosità elevata per il reticolo secondario di pianura in classe di rischio elevata.

Desideriamo ricordare all’assessore che sulla discarica di Finale il Governo non ha dato nessun via libera, competenza che spetta alla Regione – concludono Ferraresi e Palazzi – e che lo studio sottoposto dall’Autorità di bacino all’attenzione dell’esecutivo è stato acquisito agli atti ai fini del rinnovo dell’autorizzazione. Se proprio la Regione non intende ascoltare la voce dei cittadini che hanno manifestato sabato, presti attenzione almeno ai documenti presentati dal Ministero e dal Comune, oltre alla risposta dell’Autorità di bacino, e bocci il progetto di ampliamento.

Respingono le parole al mittente anche i consiglieri di Sinistra Civica:

Siamo sconcertati da un intervento irrispettoso del consiglio comunale che a stragrande maggioranza ha deliberato il no all’arrivo di nuovi rifiuti, e che stravolge una realtà fatta da un progetto che prevede di collocare una discarica in zona alluvionabile (come conferma la proposta progettuale di realizzare un’arginatura protettiva), sismica (l’assessora ricorda cosa è successo il 20 e 29 maggio 2012?), con falde acquifere inquinate (come emerge dal rapporto ambientale dello stesso progetto) e da bonificare (come conferma la presenza certificata di metalli pesanti e la prescrizione che vieta il deposito di rifiuti nell’area attualmente occupata dalla discarica esaurita).
Dopo la straordinaria manifestazione popolare di sabato 26 gennaio 2019 ci saremmo aspettati un passo indietro da parte della Regione, invece prendiamo atto che la giunta Bonaccini non ha alcuna intenzione di ascoltare Finale Emilia e non si fa scrupoli ad appellarsi al superficiale parere espresso dal governo Conte in un gioco delle parti in cui a rimetterci è sempre e solo la città di Finale Emilia. Invitiamo l’Assessora Gazzolo a venire a spigare al consiglio comunale di Finale Emilia per quale motivo la nostra città dovrebbe subire questo torto dopo aver pagato un prezzo già troppo alto in termini di impatto ambientale ospitando già tre discariche e diverse attività impattanti.
Ribadiamo le nostre richieste: Regione e Feronia ritirino il progetto di ampliamento della discarica e la Conferenza dei servizi deputata alla sua valutazione neghi l’autorizzazione o sospenda l’esame almeno fino alla conclusione delle indagini in corso sui conferimenti al sito di stoccaggio e che coinvolgono direttamente la società proponente Feronia.
Giovedì 30 gennaio 2019 saremo a Modena al presidio in occasione della riunione della Conferenza dei servizi per sostenere le ragioni del no all’ampliamento della discarica. Sarà l’ennesimo tentativo di far valere le ragioni di una comunità che vuole cambiare il proprio destino.
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