Banda dello spray, per i giovani di Bomporto e San Prospero a giudizio immediato per omicidio preterintenzionale. La Procura della Repubblica di Ancona ha depositato al gip la richiesta di giudizio immediato per sei persone arrestate il 2 agosto nell’ambito dell’inchiesta sulla strage della discoteca Lanterna azzurra di Corinaldo, in cui morirono cinque adolescenti e una giovane madre e circa 200 persone rimasero ferite. Si tratta della ‘banda dello spray’, giovani tra i 19 e i 22 anni, di San Prospero e di Bomporto, nel Modenese, che in varie località italiane hanno usato spray urticante in discoteche e locali per rubare catenine e monili. Sono Ugo Di Puorto, 19 anni residente a San Prospero (Modena), Andrea Cavallari, 20 anni di Bomporto (Modena), Moez Akari, 22 anni residente a Castelnuovo Ranone (Modena), Raffaele Mormone, 19 anni di San Cesario sul Panaro (Modena), Badr Amouiyah, 19 anni residente a San Prospero (Modena) e Sohuibab Haddada, 21 anni residente a di Bomporto (Modena).
I sei sono ritenuti responsabili di omicidio preterintenzionale, associazione per delinquere finalizzata alla commissione di furti con strappo e rapine, lesioni personali e singoli episodi di rapine e furti con strappo. Nei loro confronti, dopo un anno di indagini, sono emersi “chiari e concordanti elementi di responsabilità”. Agli arresti, accusato di associazione anche Andrea Balugani, 65 anni di Castelfranco Emilia.
La svolta a pochi giorni dall’anniversario della strage, avvenuta nella notte tra il 7 e l’8 dicembre 2018. (Ansa)
Quello di Corinaldo è un episodio finito in tragedia che nell’immediato riportò alla mente quanto accadde a Torino il 3 giugno 2017, quando un’altra banda seminò il panico spruzzando dello spray in piazza San Carlo, dove si trovava il maxischermo per la finale di Champions League tra Juventus e Real Madrid: allora morì una donna e rimasero ferite 1.526 persone. Secondo gli inquirenti, le due bande avrebbero potuto avere dei contatti.
Anche nella Bassa, però, sono stati registrati episodi legati all’uso di spray urticante che per fortuna non hanno avuto tragiche conseguenze. Nel maggio 2018 uno studente di 17 anni del liceo Morandi di Finale Emilia, durante una lezione, utilizzò, per fini goliardici, uno spray urticante di libera vendita provocando la sospensione delle lezioni per la leggera intossicazione di dieci compagni di classe. Oppure nel settembre 2017 alla Festa dell’Unità di Modena quando, forse proprio per un tentativo di rapina, fu spruzzato dello spray e sette persone rimasero ferite e nel 2016 un episodio simile si registrò al Vox di Nonantola.
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