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Agcom sanziona “L’Indicatore Mirandolese”: rimosso dal sito il numero di gennaio

da | Feb 21, 2020 | Mirandola | 0 commenti

Cambia il colore dell’amministrazione comunale ma non cambia il modo di usare lphouse organ del Comune come fosse una cosa di partito. E il periodico del Comune di Mirandola “L’Indicatore Mirandolese” finisce di nuovo sotto la lente dell’Agcom, l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni. L’ultima volta era capitato durante la campagna elettorale del 2014, quando il Comune all’epoca guidato dal centrosinistra venen sanzionato per uso improprio del giornalino.

Nuova campagna elettorale, questa del 2020, e stavolta l’Agcom intreviene perchè un attivista del PD ha denunciato violato le norme della comunicazione politica durante la campagna elettorale per le Elezioni Regionali dello scorso 26 gennaio. Secondo la segnalazione il numero di gennaio 2020 conteneva degli articoli e dei commenti che avrebbero potuto portare i lettori verso il centrodestra.

E oggi c’è il provvedimento, con sentenza pubblicata sul sito Agcom, che si conclude così: “Si comunica che si è già provveduto a rimuovere dal sito web istituzionale del Comune il n. 1/2020 de L’Indicatore Mirandolese” così come i post presenti sui social media istituzionali che ad esso fanno riferimento”.

Dunque non una condanna vera e propria, ma un oscuramento con obbligo di di pubblicare la decisione per 10 giorni sul sito del Comune di Mirandola, così come si legge: “(…) Obbliga al Comune di Mirandola di pubblicare sul proprio sito istituzionale, sulla home page, entro tre giorni dalla notifica del presente provvedimento, e per la durata di dieci giorni, un messaggio recante l’indicazione di non rispondenza a quanto previsto dall’articolo 9 della legge 22 febbraio 2000, n. 28, della comunicazione istituzionale realizzata attraverso la distribuzione del periodico “L’Informatore Mirandolese”, n. 1/2020″.

Nello specifico, ecco cosa dice Agcom analizzando pagina per pagina il periodico:

Esaminata la documentazione istruttoria acquisita ed, in particolare, la nota del 22 gennaio 2020 con cui il Sindaco del Comune di Mirandola, Avv. Alberto Greco, ha trasmesso al Comitato le proprie osservazioni in merito ai fatti contestati rilevando, in sintesi, quanto segue:

– “relativamente ai rilievi riguardanti pag. 2 e 3, non vi è in effetti alcun elemento da cui possa desumersi un’”indicazione di voto” a liste o candidati, né diretta, né indiretta, essendo riportato soltanto il richiamo al dovere civico dei cittadini, costituzionalmente sancito, di esercitare il diritto di voto, che ovviamente, trattandosi di elezioni regionali, è connesso alle esigenze ed alle necessità che connotano il territorio; non vi è, inoltre, nessun collegamento (se non nell’interpretazione “maliziosa” che ha voluto fornire il soggetto che ha presentato la segnalazione) tra il diritto-dovere di voto (che, si ripete, la pubblica amministrazione, in questo caso il Comune, è assolutamente legittimata a richiamare) ed il resoconto, senza interventi diretti degli Assessori di riferimento, delle attività svolte dall’Amministrazione, che, altrettanto legittimamente, vanno comunicate ai cittadini, in quanto destinatari delle attività e dei servizi stessi;

– “relativamente ai rilievi riguardanti pag. 9 in merito ai comitati di frazione, si tratta di una comunicazione di tipo assolutamente istituzionale, trattandosi di un resoconto dell’attività svolta dai comitati frazionali, organismi di partecipazione popolare previsti dall’apposito regolamento comunale (per ciò di natura istituzionale) e di assoluta importanza per “dar voce” alle comunità frazionali, che, anche in questo caso, hanno diritto di essere informate riguardo all’azione sviluppata dagli organismi che le rappresentano; vi era inoltre da comunicare una novità assoluta, mai registrata in passato, relativa alla nomina del coordinatore dei comitati; ciò è stato fatto in forma assolutamente impersonale, limitandosi soltanto ad indicare chi è l’assessore delegato in materia”;

– “relativamente ai rilievi riguardanti pag. 9 in merito al ricordo delle vittime dell’incidente ferroviario in località Bolognina, […] in verità, è assolutamente doveroso, nell’esercizio del diritto di cronaca, informare la comunità mirandolese del fatto che l’Amministrazione comunale fosse presente, in persona di un assessore, alla commemorazione di un evento così tragico, in cui sono stati coinvolti anche cittadini mirandolesi ed il cui ricordo è ancora ben presente nella memoria collettiva (peraltro non è riportata alcuna dichiarazione da parte dell’assessore)”;

– “relativamente ai rilievi riguardanti pag. 13, anche in questo caso si tratta di dare il giusto risalto, sempre nell’esercizio del diritto di cronaca, ad un’azione di estrema importanza dal punto di vista ambientale, vale a dire la riduzione 64/20/CONS 4 dell’uso delle bottiglie di plastica in favore delle ben più “ecologiche” borracce d’acciaio riutilizzabili: non può certo considerarsi una violazione dell’art. 9 della legge n. 28/2000 riferire chi era presente all’evento (peraltro non sono riportate dichiarazioni da parte di alcun amministratore)”;

– “relativamente ai rilievi riguardanti pag. 31, la pretestuosità della segnalazione si fa ancor più evidente: si può forse impedire ad un’associazione sportiva di invitare e ringraziare il Sindaco per essere stato presente alla cerimonia di premiazione di atleti impegnati in una competizione sportiva? Anche in questo caso, la documentazione fotografica è unicamente funzionale a fornire una rappresentazione dell’evento, anche sotto il profilo visivo, non certo per dare “enfasi” alla presenza del Sindaco, di cui non è riportata alcuna dichiarazione”; – “si comunica infine che si è già provveduto a rimuovere dal sito web istituzionale del Comune il n. 1/2020 de L’Indicatore Mirandolese” così come i post presenti sui social media istituzionali che ad esso fanno riferimento”

Il numero di febbraio, l’unico al momento del 2020

 

 

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