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Economia modenese: peggiora il manufatturiero, cresce il terziario

da | Feb 17, 2020 | Economia | 0 commenti

Nel secondo semestre 2019 l’economia della provincia di Modena ha segnato il passo anche se emergono andamenti discordanti nei diversi comparti di attività. Peggiorano gli indicatori del manifatturiero trascinato al ribasso dal tessile-abbigliamento e da alcuni comparti del metalmeccanico. In contrazione il settore edile dopo due semestri di crescita. Nel complesso invece appare buona la congiuntura del terziario dove la sostenuta espansione dei servizi alle imprese fa da contraltare alla crisi del commercio al dettaglio che conferma le difficoltà già evidenziate da tempo. Questi in sintesi gli esiti dell’indagine congiunturale sull’andamento dell’economia della provincia di Modena, realizzata dal Centro Studi e Statistica della Camera di Commercio in collaborazione con le associazioni imprenditoriali Confindustria Emilia, CNA Modena, Legacoop Estense, Ascom Confcommercio e FAM Modena.

CONGIUNTURA DEL SETTORE MANIFATTURIERO. Produzione e ordinativi denotano un deterioramento del trend rispetto a quanto rilevato nell’indagine relativa al primo semestre 2019, mentre il fatturato presenta un miglioramento della dinamica che rimane comunque negativa. Le imprese manifatturiere della provincia di Modena hanno infatti evidenziato nel secondo semestre 2019 una flessione della produzione stimata sul -2,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Anche il fatturato ha mostrato un decremento tendenziale seppur meno marcato: -1%. Le imprese esportatrici hanno dichiarato lievi cali sia per il fatturato estero, -0,1%, sia per quello interno, -0,4%. La quota percentuale di fatturato realizzata sui mercati esteri si attesta sul 44%. La raccolta ordini presenta nel complesso un calo tendenziale del -4,1%, mentre l’occupazione si contrae del -0,4%. Il tempo di incasso medio delle fatture attive è stimato sui tre mesi. Le prospettive degli imprenditori riguardanti l’andamento della produzione nel primo semestre 2020 sono di stabilità per il 50% degli intervistati, di aumento per il 27%, di flessione per il 23%. Quelle per il fatturato e gli ordini ricalcano sostanzialmente queste quote percentuali. Tra le novità dell’indagine, le previsioni sugli investimenti, che sono stabili per il 61% delle imprese, in aumento per il 22% e in calo per il 17%. Uno sguardo ai principali settori di attività evidenzia nel secondo semestre 2019 una congiuntura favorevole per l’alimentare che presenta produzione, fatturato e ordini in aumento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Si aggrava invece la congiuntura dei comparti maglieria e abbigliamento: tutti gli indicatori sono in flessione e denotano un ulteriore peggioramento rispetto a quanto registrato nel primo semestre dell’anno. Il ceramico mostra una tenuta della produzione oltre a fatturato e ordini in crescita, in particolare sul mercato interno, mentre l’estero è fermo. Il settore biomedicale evidenzia un andamento brillante con aumenti a due cifre per produzione e fatturato. Anche ordini e occupazione sono in crescita. Il settore metalmeccanico è disaggregato in comparti: quelli trainanti sono i mezzi di trasporto e le apparecchiature elettriche/elettroniche, mentre macchine e apparecchi meccanici e lavorazioni meccaniche di base presentano un andamento negativo.

CONGIUNTURA DEL SETTORE EDILE. I dati congiunturali sul secondo semestre 2019 purtroppo non confermano le positive evidenze del primo semestre: si registra infatti una battuta d’arresto con produzione in calo del -2,6%, fatturato in lieve diminuzione (-0,4%) e ordini a -1%. Soltanto l’occupazione continua ad aumentare: +12,5% è la variazione degli addetti da luglio a dicembre 2019.

CONGIUNTURA DEL TERZIARIO. Il terziario nel suo complesso ha riportato nel secondo semestre 2019 un trend positivo, con una variazione tendenziale del fatturato che si attesta sul +2,7%. Le giacenze di magazzino sono leggermente aumentate (+0,6%), e l’utile netto presenta una variazione del +3,7%. Per quanto concerne l’occupazione, la variazione degli addetti nel semestre risulta del +4,5% mentre il costo del lavoro è incrementato del +2,4%. Al suo interno i diversi comparti presentano tuttavia andamenti differenziati: il comparto trainante è indubbiamente quello dei servizi alle imprese (+7,9% la variazione del fatturato). Vendite in aumento anche nei servizi alle persone (+2,2%), nel commercio all’ingrosso (+1,4%) e nel comparto che comprende alloggio, ristorazione e altri servizi turistici (+0,6%). Si aggrava invece la situazione del commercio al dettaglio che riporta un calo di vendite pari al -5,4%. Riguardo alle previsioni sull’andamento del fatturato, il terziario nel suo complesso ha indicato stazionarietà per il 58% degli intervistati. Le probabilità di aumento sono date al 22%, quelle di decremento al 20%.

Ma ora si è rialzata, e ha sottoscritto nuove convenzioni con le imprese…

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