Benvenuti nell’archivio di sulpanaro.net
Qui sono disponibili tutti gli articoli pubblicati del nostro quotidiano dal 1/1/2015 al 30/6/2020
Tutti gli articoli successivi al 30/6/2020 sono disponibili direttamente sul nostro quotidiano sulpanaro.net

Sanzioni più giuste e controllo più serrato del territorio: la nuova via del comandante Gianni Doni

da | Mar 1, 2020 | In Primo Piano, Mirandola, San Felice sul Panaro, Concordia, Medolla, Camposanto, San Possidonio, San Prospero | 0 commenti

MIRANDOLA, SAN FELICE, CONCORDIA, MEDOLLA, CAMPOSANTO, SAN POSSIDONIO E SAN PROSPERO – Sanzioni più giuste e controllo più serrato del territorio: è la nuova via del comandante Gianni Doni, che ha reso omogenee, e quindi più giuste, le sanzioni in vigore tra un Comune e l’altro e ha varato il nuovo strumento del Daspo per arginare il degrado nei paesi.

Lo strumento è l’approvazione del nuovo regolamento di polizia urbana avvenuta di recente abbiamo colto l’occasione per chiedere un incontro al Comandante del Corpo di Polizia Locale dell’Unione Comuni Modenesi Area Nord, Gianni Doni, sia per discuterne i punti salienti, come il nuovo DASPO per chi turba ripetutamente la quiete pubblica, sia per fare un punto della situazione sull’anno passato nella sede provvisoria di San Possidonio, dopo lo spostamento obbligato dal rogo appiccato nel maggio scorso e in procinto dello spostamento presso la nuova sede provvisoria presso il tecnopolo di Mirandola, che dovrebbe avvenire tra marzo e aprile. Lo abbiamo incontrato nel suo ufficio in centro a Mirandola, dove è diviso (gli altri uffici sono nel palazzo comunale di San Possdionio) il Corpo di Polizia Locale dopo che la sede storica di via Roma è stata resa inagibile dall’incendio.

Esaminando questo anno passato, partendo dal suo arrivo il 2 Gennaio del 2019, il comandante Doni traccia un bilancio estremamente positivo sia da parte dell’attività di controllo della polizia comunale sia dal punto di vista di rispetto delle leggi da parte dei cittadini. Le attività di controllo sono state tutte incrementate in misura considerevole, con un aumento ad esempio di posti di controllo stradale da 938 del 2018 a 1500 nel 2019 (con un conseguente e proporzionale incremento di veicoli controllati). Un dato impressionante riguarda gli alcol-test, passati da 1752 a 12.418.
Altre tipologie di controlli incrementati sono stati quelli edilizi, ambientali, sul commercio e di regolarità del lavoro. Questi dati, che testimoniano un notevole impegno nel tenere monitorata la situazione nei nostri territori, non devono tuttavia essere confusi con una particolare incidenza di reati o irregolarità. La realtà è, infatti, esattamente l’opposto: il rapporto tra controlli e sanzioni fa emergere un quadro di un territorio particolarmente sano, dove la percentuale dei reati in esame è molto bassa, in alcuni casi dello zero virgola, come ad esempio riguardo i verbali per guida sotto l’effetto dell’alcool, pari allo 0.25% del totale dei controlli, mancata assicurazione, 0.17% dei controlli o di guida senza patente, appena lo 0.08% dei casi. Anche in ambiti non stradali il rapporto è molto buono, con appena 16 sanzioni ad esercizi commerciali su 711 controlli o 57 violazioni ambientali accertate a fronte di 495 controlli.

La facilità nei controlli e nello svolgimento del lavoro futura sarà inoltre aumentata dal nuovo regolamento di Polizia Urbana, adottato a partire da questo nuovo anno, che è andato a sostituire e unificare i precedenti 7 regolamenti distinti propri di ciascun comune aderente al corpo di polizia unico. Aderiscono al Corpo, infatti, sette dei nove Comuni Area Nord. Finale Emilia e Cavezzo sono fuori, mentre sono compresi Mirandola, Concordia, San Possidonio, San Felice, Camposanto, Medolla e San Prospero.
Questa unificazione andrà a semplificare notevolmente il lavoro dei vigili, che prima si potevano trovare in difficoltà a gestire infrazioni identiche ma regolate da regolamenti differenti, a seconda del territorio su cui venivano commesse (comprese le situazioni, letteralmente di limite, dove da un lato della strada vigeva un regolamento mentre su quella opposta un altro), permettendo così di impiegare più tempo e risorse al controllo attivo.
Un elemento che ha già fatto parlare di se in questo regolamento è il provvedimento di DASPO (termine calcistico/sportivo che indica il divieto di accesso allo stadio) dai territori del comune dove si è tenuto un comportamento lesivo della facoltà della popolazione di usufruire degli spazi pubblici: accattoni molesti, ubriachi, teppisti e danneggiatori vari, solo per fare qualche esempio.
Questo provvedimento, previsto nei decreti sicurezza e che è già stato adottato a San Felice, ci è stato spiegato nel dettaglio dal comandante, che ne ha evidenziato la gradualità: ad una persona che assuma atteggiamenti che mettano in discussione la libera fruizione degli spazi pubblici da parte dei cittadini, la polizia ha facoltà di intimare un ordine di allontanamento, accompagnato da una sanzione pecuniaria. In caso di recidiva l’ordine può essere ripetuto alla persona, accompagnandolo con una nuova sanzione monetaria pari a tre volte quella originale e, se anche questo viene ignorato, il questore può adottare un foglio di via (il vero e proprio DASPO), che ha durata minima di un anno e se viene violato comporta reato penale.
Il caso di San Felice, che è stato citato prima ad esempio, è alla seconda intimazione di allontanamento. Alla domanda su quale fosse la sua opinione in merito alla effettiva efficacia di questo tipo di provvedimento, il Comandante Doni si è detto convinto che il potere deterrente di questa norma sia e sarà sufficiente, anche grazie alla bassa (come abbiamo visto prima) percentuale di crimini di questo tipo sul nostro territorio.

Per quanto riguarda il futuro la polizia dell’unione si accinge a cambiare di nuovo la sua sede provvisoria, come detto in apertura, entro un mese circa, spostandosi all’interno del tecnopolo di Mirandola, in una posizione che ha suscitato anche qualche polemica da parte della Minoranza in consiglio comunale a Mirandola. Questa soluzione, a detta del Comandante, comporterà spese minime (si parla della sola installazione del’impianti di sorveglianza e delle inferriate) e permetterà di aspettare che venga individuata la sede definitiva che dovrà ospitare il corpo.

Di sicuro, infatti, non si tornerà più  in centro, nella palazzina di via Roma di proprietà comunale, in condivisione con appartamenti di edilizia popolare, che ha già drammaticamente dimostrato tutti i limiti che ha. Ma un’idea di sistemazione definitiva ancora manca, visto che è ancora lontana la realizzazione del progetto per la sede della polizia di Mirandola dove magari potevano trovare posto anche gli agenti del corpo locale.
Ci è stato riferito, infatti, che non è ancora stata scelto quello che sarà il fabbricato in cui la Polizia dell’unione troverà la sua sede finale e che tra individuazione e cantiere si dovrà aspettare almeno due anni. Per questo argomento, quindi, la palla è ancora in mano ai sindaci.

Condividi su: