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Coronavirus: prezzi al rialzo, le associazioni dei consumatori fanno appello a Bonaccini

da | Apr 2, 2020 | In Primo Piano, Cronaca, Famiglie | 0 commenti

Federconsumatori non ha dubbi: molti prezzi nel mese di marzo, complice l’emergenza Coronavirus, sono stati ritoccati al rialzo. «Dai prodotti alimentari, ai prodotti per l’ igiene e la cura della persona, ai detergenti per la casa: Un comportamento che sta dilagando in tutto il Paese, per cui chiediamo una attenta vigilanza al Mise, alle Forze dell’ ordine e all’ Antitrust». Stessi toni dal CodiCi che rilancia: «Le segnalazioni che stiamo ricevendo riguardano l’ aumento dei prezzi di alcuni prodotti. C’è da dire che siamo entrati in una seconda fase. Se inizialmente, infatti, i rincari riguardavano esclusivamente le mascherine ed i prodotti igienizzanti, ora il caro prezzi sta interessando anche beni di prima necessità, compresi i generi alimentari. Per una questione di correttezza nei confronti delle autorità, nel caso specifico l’ Agcm a cui abbiamo inviato le segnalazioni, non possiamo fornire dettagli sugli esercizi commerciali su cui abbiamo chiesto verifiche, ma possiamo dire che, purtroppo, questo fenomeno riguarda l’ intero territorio nazionale». Il Codacons chiede invece l’ intervento dei Nas dei carabinieri: «Da più parti arrivano segnalazioni dei consumatori che denunciano sensibili rialzi dei prezzi dell’ ortofrutta presso mercati, supermercati e negozi di generi alimentari – spiega il Codacons – Ed in effetti un monitoraggio della nostra associazione ha evidenziato forti variazioni al rialzo dei listini per una moltitudine di prodotti. Abbiamo deciso pertanto di coinvolgere i Nas affinché avviino controlli ed ispezioni prezzo mercati e supermercati di tutta Italia, volti ad accertare e punire qualsiasi speculazione sulle tasche dei consumatori».

Ma non è finita qui: nove associazioni dei consumatori (Federconsumatori, Lega Consumatori, ADICONSUM, ADOC, ACU, Cittadinanzattiva, Assoutenti, UNC, U.Di.Con.) si rivolgono al presidente della Regione Stefano Bonaccini per chiedergli di convocare il Comitato regionale dei consumatori e utenti per discutere i provvedimenti necessari riguardo la grave situazione che ha colpito l’Italia.

L’emergenza che stiamo vivendo a causa della epidemia Covid-19, ha fatto emergere nuove e vecchie fragilità sociali e nuovi bisogni che coinvolgono in particolar modo le fasce più deboli della società, gli anziani e gli studenti.

Necessario e prioritario, oggi, è anche prepararsi al ritorno alla normalità scongiurando, da un lato la possibilità del riacutizzarsi del contagio e dall’altro adottando misure che consentano ai cittadini di affrontare il futuro con un minimo di serenità.

La Regione e i Comuni che oggi affrontano in modo encomiabile l’emergenza possono essere aiutate anche dalle associazioni del consumatori a predisporre le misure necessarie per affrontare presente e futuro tenendo in considerazione i bisogni che queste rappresentano.

Riteniamo perciò necessario che la Regione Emilia-Romagna e le altre istituzioni locali, mentre affrontano la priorità dell’emergenza sotto il profilo sanitario, stabiliscano fin da ora norme e agevolazioni per regolare le varie attività della vita delle persone:

    • possibilità di rinviare il pagamento della tassa/tariffa dei rifiuti, con la possibilità di  rateizzazione successiva;
    • particolare attenzione a scongiurare aumenti della tassazione fiscale locale e delle tariffe per il prossimo futuro;
    • accelerazione delle pratiche per la sospensione del mutuo prima casa;
    • moratoria per la corresponsione delle rate dei finanziamenti del credito al consumo;
    • azzeramento del “digital devide” e trasformazione dell’accesso alla rete internet a banda larga in “servizio universale”
    • garantire la fornitura dei mezzi di protezione individuali agli operatori sociosanitari ed ai medici di famiglia
    • potenziare l’attività di prevenzione al contagio incrementando l’attività di diagnosi mediante tampone.
    • Incrementare ed omogeneizzare l’attività di cura domiciliare
    • prevedere la distribuzione capillare e a prezzi calmierati delle mascherine durante la prossima fase di ripresa delle attività sociali.
    • necessità di tenere alta la guardia nella vigilanza in materia di prezzi al consumo, con particolare attenzione ai presidi sanitari individuali.

Si tratta di capitoli di grande concretezza e impatto per i bilanci familiari, la cui regolazione potrà sicuramente consentire un maggiore serenità, oggi e per il futuro.

 

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