MIRANDOLA – Il sindaco Alberto Greco ha spiegato in un’intervista ai microfoni di TvQui Modena la sua posizione e quella dell’Amministrazione sull’uscita di Mirandola dall’Unione dei Comuni dell’Area Nord. Da calendario, entro il 30 giugno la decisione spetterà al consiglio comunale e nell’arco di tre votazioni Mirandola sarà probabilmente fuori.
Greco ha portato numerose motivazioni ed elencato i tanti svantaggi per Mirandola dati dall’Unione: gli ultimi in ordine temporale il primo cittadino li ha rilevati nella ripartenza dopo l’emergenza sanitaria. Una decisione, quella di Greco, inamovibile nonostante le preoccupazioni sollevate dagli altri componenti dell’Unione e dalla Cgil dell’Area Nord, che teme aumenti delle rette e delle tariffe a carico dei contribuenti.
“Il motivi sono tanti: Mirandola paga per la gestione di tanti servizi, mentre gli altri comuni, a loro scelta discrezionale ed arbitraria, decidono per quali servizi pagare, per cui noi abbiamo la certezza di spendere sempre e comunque di più” ha dichiarato Greco. “In più c’è una lentezza gestionale, che sicuramente l’UCMAN aumenta ad aumentare, quando invece si tenta e si parla di snellire la burocrazia. Nella ripartenza l’Unione ha preteso che tutti i comuni ripartissero il 22 coi centri estivi, mentre noi eravamo già pronti il 15: non ci hanno lasciato aprire. Perché se tu hai qualcosa di meglio, allora vuol dire che sei più bravo e quindi ti distingui: nell’Unione la distinzione non è prevista”.
TUTTE LE NOTIZIE SUL PIANO DI USCITA DALL’UNIONE COMUNI AREA NORD DEL COMUNE DI MIRANDOLA NEL NOSTRO SPECIALE MIRANDOLEXIT, LEGGI QUI