E’ stato portato in carcere con l’accusa di atti sessuali su minore, violenza sessuale e maltrattamenti in famiglia un uomo che, a San Felice, è accusato di avere ripetutamente violentato la figlia della sua compagna, una donna della Bassa. Lui operaio edile ora disoccupato, lei l’unica a lavorare e a mantenere la famiglia. Le violenze sessuali erano iniziate quando la bimba aveva dodici anni, e l’incubo è finito martedì sera quando i Carabinieri hanno arrestato l’uomo, originario della provincia modenese. Quanto accaduto è stato illustrato mercoledì mattina, in una conferenza stampa, presso la sede dei Carabinieri di Carpi.
La giovane, che oggi ha sedici anni, aveva raccontato già in passato agli amici le torbide attenzioni che le riservava l’uomo attraverso vere e proprie violenze sessuali. Il tutto avveniva in casa e fuori, ad esempio in piscina, lui non perdeva occasione per allungare le mani. La ragazzina, recentemente, aveva raccontato ciò che stava accadendo a scuola, e solo per ultima ha informato la madre perché “non voleva dare fastidio”, hanno riportato i militari. E quando finalmente, dopo ormai quattro anni di violenze ne aveva fatto parola anche con la madre, lei non l’aveva creduta.
La giovane però era stata mandata dalla madre stessa al consultorio di Mirandola per capire da cosa provenisse il disagio che esprimeva, e lì, a dicembre, sono stati informati i Carabinieri. Da allora le indagini hanno dimostrato che ciò che raccontava la ragazza era credibile e, vista la gravità delle accuse, l’uomo è stato arrestato. Deve anche rispondere di maltrattamenti in famiglia: risulta infatti che abbia picchiato ripetutamente le due bambine avute dalla compagna. In una occasione aveva picchiato selvaggiamente le due bimbe in piazza a Carpi, perché facevano capricci per un gelato.
L’accusato si dichiara innocente.