NONANTOLA – Sulla questione della Bosch Italia di Nonantola interviene anche la Fiom/Cgil di Modena che affida ad una nota di Simone Selmi il punto sulla vicenda e la posizione del sindacato dei metalmeccanici:
L’incontro, programmato da circa un mese, è stato utile per capire meglio quanto Bosch Italia aveva anticipato nell’incontro di Gruppo svoltosi a Milano il 4 luglio sulla riorganizzazione degli stabilimenti.
In quella occasione l’amministratore delegato di Bosch Italia aveva anticipato che era intenzione dell’azienda fare una valutazione di trasferimento di parte della produzione di Bosch Rexroth Oil di Nonantola, Pavullo e Vezzano sul Crostolo, stabilimenti che hanno una richiesta maggiore rispetto alla propria capacità produttiva, nei confronti dello stabilimento Bosch di Bari che ad oggi ha una situazione di crisi con un esubero dichiarato di 850 lavoratori.
L’incontro ha permesso di comprendere meglio quale sia l’obiettivo di Bosch in merito all’ipotetico trasferimento di produzioni da Modena a Bari.
Nella nota Selmi aggiunge che
La dichiarazione aziendale prevede innanzitutto uno studio e una valutazione sulla reale fattibilità del trasferimento in quanto ci sono 2 condizioni imprescindibili: non creare un problema occupazionale su Modena e mantenere un livello di qualità adeguato al prodotto Bosch.
Per quanto concerne invece la posizione della Fiom-Cgil espressa al tavolo è di disponibilità ad affrontare un confronto su questo tema. Infatti, se esiste la possibilità di ridurre l’esubero e l’utilizzo degli ammortizzatori sociali nei confronti dei lavoratori di Bari, questo è sicuramente un risultato solidaristico importante tra lavoratori della stessa impresa. Ovvio che questa condizione non può creare un problema occupazionale negli stabilimenti di Modena che ad oggi occupano circa 1.500 lavoratori, di cui 350 somministrati e/o contratti a termine.
Al tavolo la Fiom/Cgil ha posto alcuni temi fondamentali per poter fare qualsiasi discussione in merito ai trasferimenti. In particolare, il sindacato dei metalmeccanici chiede la presentazione del piano industriale sia in Bosch Rexroth Oil Control Nonantola/Pavullo/Reggio che in Bosch Bari, piano industriale che comprenda volumi produttivi, volumi occupazionali ed investimenti; la salvaguardia dell’attuale capacità occupazionale degli stabilimenti di Modena e anticipare la scadenza della sperimentazione sulla stabilizzazione dei lavoratori precari prevista dal contratto aziendale. La stabilizzazione dei precari non può più essere in fase di sperimentazione, ma deve diventare elemento definitivo del contratto aziendale, spiega la Fiom. E ancora, il sindacato chiede che qualsiasi trasferimento non può in alcun modo compromettere l’attuale occupazione di Modena ovvero quei circa 1.500 lavoratori che comprendono anche 350 somministrati.
La Fiom/Cgil ha annunciato che, prima del prossimo confronto tra le parti che si terrà a Roma il 22 ottobre, è previsto un incontro a livello territoriale il 20 settembre che dovrà affrontare il tema delle stabilizzazioni dei precari, “vincolante – si legge nella nota – per quello che riguarda la Fiom-Cgil, per poter proseguire il confronto sui trasferimenti produttivi nello stabilimento di Bari”.
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