Buone notizie per i circa 150 dipendenti della Bianchini Costruzioni: l’azienda di San Felice, infatti, è stata ammessa alla White List dopo che un provvedimento del Prefetto Michele Di Bari – scrive Il Resto del Carlino – ha nella sostanza annullato l’interdittiva antimafia.
Scrive il quotidiano bolognese: “Un documento finora riservato, ma l’atto ufficiale segna una svolta dopo l’esplosione della maxi inchiesta ‘Aemilia’ contro la ‘ndrangheta, il conseguente arresto di Augusto Bianchini (il titolare), insieme al figlio Alessandro e la moglie Bruna Braga, e il successivo fallimento ‘per mafia’ sancito giusto un mese fa dal tribunale di Modena. La Bianchini adesso è nell’elenco delle realtà pulite, che per questa ragione possono lavorare entro il cratere del sisma 2012 e anche oltre. Ad esempio, non è escluso che riesca a prendere in mano i lavori che aveva ottenuto per l’Expo. Un’operazione monstre, la Aemilia, quando, a fine gennaio, i carabinieri hanno reciso gli affari illeciti della ‘ndrina calabrese Grande Aracri, di Cutro, in un mix di imprenditoria, politica e collusione. Parafrasando la decisione prefettizia, lo Stato fa risorgere la Bianchini mettendola nelle mani dell’amministratore giudiziario Rosario Di Legami”.
La famiglia Bianchini, così come chiunque è gravato da sospetti collegamenti con l’inchiesta Aemilia, è esclusa dal meccanismo. “L’amministrazione giudiziaria – conclude l’articolo – resterà in vigore fino all’esito del procedimento penale scaturito da ‘Aemilia’, poi o si aprirà il dissequestro, oppure l’azienda sarà confiscata dallo Stato”.
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