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Mirandola, tagli al personale infermieristico. La protesta di Defranceschi

da | Mag 23, 2014 | Mirandola | 1 commento

 

“Ancora un comparto tagliato nella nostra sanità: a Mirandola, stavolta tocca al personale infermieristico. Questo proprio nei giorni in cui l’assessore–imprenditore Carlo Lusenti annuncia “ora possiamo assumere”. Con la solita sfacciataggine che li caratterizza, giusto due giorni fa Lusenti dichiarava: “il traguardo dell’equilibrio di bilancio nelle nostre aziende sanitarie è stato raggiunto”. Esordisce così il comunicato stampa di Andrea Defranceschi, consigliere regionale al momento senza partito.

 

“Quindi vorrei che mi si spiegasse come mai nell’Ospedale di S. Maria Bianca di Mirandola (MO), appena inaugurato dopo la ricostruzione post sisma, ci sia già l’intenzione di ridimensionare il personale. Personale tra l’altro fondamentale alla cura e all’assistenza dei malati, serve probabilmente ricordarlo ai nostri manager della Salute.

 

Nonostante  – prosegue il consigliere in una nota – Pronto soccorso di Mirandola rappresenti un centro di riferimento per la sanità modenese in considerazione della sua rilevante e comprovata funzionalità (il reparto di primo soccorso gestisce più di 23 mila accessi annui con una percentuale complessiva di ricoveri pari all’11 per cento circa del totale degli accessi al nosocomio), risulta che non solo e non tanto non si sia provveduto ad adeguare il personale infermieristico e il numero di Operatori Socio Sanitari (OSS), ma anche e soprattutto risulta che la Direzione Ausl intenda diminuire (leggasi: tagliare) il personale dedicato.

 

Non solo: poiché nei giorni festivi e durante la notte il Laboratorio Analisi è chiuso, la relativa attività è surrogata dagli infermieri mediante l’esecuzione di test POCT (point of care): in altri e più semplici termini, durante la chiusura del Laboratorio dedicato, le analisi sono sostituite tout court dai test POCT. Cosa che non solo aggrava ulteriormente il lavoro del numericamente esiguo personale infermieristico (specie laddove dovesse essere ulteriormente tagliato), a ulteriore discapito dell’assistenza ai pazienti, ma anche appare di dubbia legittimità dato che – come rilevato dal sindacato provinciale degli infermieri NurSind di Modena – i test POCT sono provvisori e devono essere confermati dal medico responsabile del laboratorio, dunque non possono sostituirsi ad un referto del laboratorio analisi.

 

Qui, o Lusenti mente sapendo di mentire, oppure le sue ausl prendono decisioni senza informarlo. Ho depositato un ‘interrogazione per sapere se le Regione sia a conoscenza delle motivazioni riguardanti queste scelte di politica aziendale e, nel caso, quali esse siano (viste anche le sopracitate dichiarazioni del nostro Uomo della Sanità), e se le condivida o meno specificando come si creda di poter garantire comunque l’efficienza del servizio nonostante il taglio al personale.

 

In caso decidesse di sostenere i tagli aziendali dei suoi reparti – chiude Defranceschi – gradiremmo meno dichiarazioni pre-elettorali sulla stampa, visto che Ne va dell’assistenza alla salute dei cittadini”.

 

 

 

 

 

 

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