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Riciclaggio, dati record nel Modenese sui bonifici sospetti

da | Mag 5, 2014 | Approfondimenti | 0 commenti

La lunga fase di crisi, oltre ad abbattersi sul lavoro, ha fortemente inquinato i tratti di legalità della nostra economia. Lavoro nero ed irregolare nostrano o che troppo spesso viene organizzato sfruttando lavoratori stranieri: ma questo è il livello più grossolano della illegalità nel lavoro. Sono osservazioni di Franco Zavatti, Cgil Modena-coordinatore legalità e sicurezza Cgil regionale che prosegue “Risorse e profitti prodotti qui che anziché essere qui reinvestiti nel lavoro e nell’economia sana, sempre più si immettono nei canali della speculazione o, ancor peggio, nella finanza dai tratti illegali, tipici del riciclaggio, con evidenti tracce che portano o arrivano da Paesi “paradisi fiscali” e sedi privilegiate dell’economia malavitosa.

E’ un dato crescente, di dimensione inedita e che sempre più strutturalmente coinvolge l’economia dei nostri territori: regionale e modenese.Dati ancora troppo sottovalutati e non abbastanza considerati, per un necessario e profondo contrasto. Due recenti e corposi documenti dell’Unità Investigativa Finanziaria-UIF della Banca d’Italia sul possibile riciclaggio, gettano ulteriori ombre, con dati inequivocabili e con la novità delle crescenti ramificazioni internazionali.

Dati aggiornati all’ultimo semestre 2013, con le segnalazioni sulle operazioni finanziarie sospette, suddivise per ogni regione e provincia; con l’aggiunta di una ricerca specifica dedicata “all’analisi dei movimenti bancari in partenza dalle 110 province italiane verso 142 paesi esteri” ed ovviamente concentrata sui paesi a rischio perché a regime fiscale “protetto”, ovvero sospetto.

Se ne scopre così, la sorprendente dimensione riconducibile all’Emilia-Romagna ed alla provincia modenese. Sia in merito alle tendenze già emerse nei precedenti Rapporti UIF e sia con ulteriori novità, che non possono passare inosservate.

riciclaggioLe tendenze “già conosciute” e che direttamente ci riguardano, così si riassumono: delle totali 33.680 segnalazioni antiriciclaggio effettuate nell’ultimo semestre, 2.470 provengono dall’Emilia-Romagna e principalmente dalle province di Bologna e Modena, con 1.100 “avvisi”.

– Il dato modenese, in particolare, ci dà un numero di segnalazioni antiriciclaggio equivalenti a quelle dell’intera Basilicata, più quelle della provincia calabrese di Vibo Valentia.

– Si riconferma l’assoluta criticità dell’inconsistente contributo in segnalazioni da parte dei professionisti – pur tenuti a farlo per legge – con un esiguo 0,2% di avvocati, commercialisti, esperti contabili, consulenti del lavoro, revisori, ecc… !

– Il dato interessante ed oltremodo preoccupante che emerge, deriva dall’intensificazione della collaborazione “con le analoghe sedi investigative internazionali” con l’ottimo incremento del 267% dell’interscambio informativo.

– Colpisce, in particolare, la mappatura precisa dell’interscambio dei “bonifici” bancari sospetti, verso/provenienti da paesi a fiscalità “privilegiata o non cooperante”: così in Banca d’Italia si definiscono i paradisi fiscali.

– Come si vede dalla mappa , il territorio della provincia di Modena è segnalato col colore rosso intenso, significando che nel modenese arrivano dal 15% al 20% di bonifici sospetti da quei paesi, e che dal modenese partono dal 13% al 18% di bonifici sospetti verso quel tipo di paesi.

Dati di fatto che aggiungono elementi allarmanti e finora del tutto estranei al confronto sulla natura della crisi e le ramificazioni illegali della nostra economia.

La puntata di SulPanaro.net dedicato alle mafia in cui intervistiamo Franco Zavatti

SulPanaro.net – Illegale – 4/4/2014 (9^ puntata) from Sul Panaro.Net on Vimeo.

Ricerche che, inoltre, analizzano le transazioni bancarie “strane” in partenza dalle nostre regioni e province, verso paesi che mantengono “fondate correlazioni con i crimini legati al traffico di droghe e riciclo di risorse malavitose”.

– Colpisce la tabella con le 20 “top anomaly” di operazioni finanziarie sospette degli ultimi anni e raggruppate per regione, che ne riporta ben 3.274 partite da operatori dell’Emilia-Romagna verso il Lussemburgo, per 5.600 milioni di euro, ed una sessantina verso Panama e Mozambico. Transazioni classificate con un altissimo indice di rischio di 0,9 in un range variabile da 0 ad 1.

Il punto vero sta nel fatto che questi non sono “dati storici”, bensì di piena attualità e riferibili ai mesi appena trascorsi!

Effetti, concause e corresponsabilità che vanno ricercate con rigore, perché ingenti risorse qui prodotte o qui in transito, si riciclano o vanno all’estero privilegiando canali e collocazioni poco pulite e/o illegali.

L’attualità sconcertante di questi dati investigativi deve, al più presto, innestare forti misure di contrasto economico, istituzionale ed etico – culturale, proprio a partire dalla nostra realtà regionale e provinciale: cosa ne pensano le nostre Banche? Le Associazioni delle imprese e dei professionisti? Le Camere di Commercio? Le Istituzioni del governo locale?

La tappa della Carovana Antimafia a Modena sarà l’occasione per fare il punto anche su questi intrecci internazionali. Da martedì 6 maggio a martedì 13 maggio la Carovana Antimafia, partita da Roma in aprile, farà alcune tappe in Emilia-Romagna.

La tappa modenese sarà mercoledì 7 maggio con un’iniziativa alle ore 18.30 presso la parrocchia della Beata Vergine (via Rangoni) sullo sfruttamento dell’immigrazione clandestina”.

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