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Il Consorzio Grana Padano scrive a Renzi

da | Giu 8, 2014 | Ultime news | 0 commenti

“E’ il momento che l’Italia pretenda il Commissario Europeo per l’Agricoltura”. La richiesta, diretta personalmente al presidente del Consiglio, Matteo Renzi, porta la firma di Nicola Cesare Baldrighi, Presidente del Consorzio Grana Padano (40 mila operatori complessivi nell’intero sistema, 132 caseifici e una produzione di oltre 4,5 milioni di forme nel 2013) che ha scritto una lettera aperta al premier chiedendogli di “valutare con sensibilità e lungimiranza un’esigenza forte che, in più occasioni, è stata già sollevata”. Una richiesta “che porta con sé l’interesse di uno dei sistemi produttivi più rappresentativi e sviluppati del nostro Paese”.

Nel messaggio inviato a Renzi, si legge in una nota, i produttori di Grana Padano, il prodotto Dop, più consumato del mondo, sottolineano che la loro non è un’esigenza personalistica ma è il sentir comune di “tutti i sistemi produttivi dell’eccellenza agroalimentare italiana affinché venga posta la meritata attenzione sull’intero comparto che è attualmente, e lo è da molto tempo, il più resistente ai duri colpi inferti dalla crisi, ma che necessita di attenzione, rispetto, risposte”.

 

Il presidente Baldrighi specifica, poi, che “il 40% del budget comunitario è assorbito dall’Agricoltura e dall’Agroalimentare, un ammontare complessivo di risorse per il periodo 2014-2020 pari a 420 miliardi di Euro”. Nella lettera viene quindi evidenziato che “il settore agricolo rappresenta il 6% dell’occupazione e contribuisce al 5% della ricchezza europea ma non si ferma qui, estendendosi a tutto il sistema agroalimentare compresa l’industria di trasformazione alimentare che oggi rappresenta il primo asset manifatturiero europeo, coinvolgendo oltre 30 milioni di addetti. E che l’Italia l’agroalimentare è un business decisivo che contribuisce grandemente alla formazione del pil nazionale anche con una quota di export di qualità che non ha eguali”.

 

Un messaggio quello dei produttori di Grana Padano che sottolinea come “l’Italia nel mondo, oltre che per la moda, sia conosciuta, ammirata e grandemente imitata per il cibo, i prodotti agroalimentari di qualità e lo stile alimentare” puntualizzando che “non sembra esserci occasione migliore dell’Expo 2015 per avere finalmente al timone dell’Agricoltura e dell’Agroalimentare Europeo una valida e operativa risposta italiana”.

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