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Regione, sulle spese dei gruppi la Corte dei Conti fa nuove contestazioni

da | Giu 18, 2014 | In Primo Piano, Lo sai che..., Ultime news | 0 commenti

In questi giorni, dalla Procura della Sezione regionale di controllo per l’Emilia-Romagna della Corte dei Conti è in corso la notifica ai presidenti di Gruppo di atti di contestazione sui rendiconti 2011 e 2012 dei Gruppi assembleari, relativi alla presunta non inerenza di alcune voci di spesa. Si tratta della fase preliminare, che precede l’eventuale atto di citazione in giudizio: adesso, infatti, ci sono 60 giorni di tempo (salvo eventuale proroga già richiesta alla Procura), per presentare le controdeduzioni rispetto alle contestazioni mosse; seguirà poi o l’archiviazione o la citazione in giudizio da parte del Procuratore entro il termine di 120 giorni. In quest’ultimo caso, l’udienza e la discussione di merito avverranno nei termini stabiliti dal Presidente della Sezione giurisdizionale della Corte dei conti, cui seguirà la sentenza del collegio, appellabile (sia nell’ipotesi di assoluzione che di condanna) presso la Sezione giurisdizionale della Corte dei conti centrale (Roma). Nell’ipotesi di condanna al pagamento di somme, l’appello avrebbe l’effetto di automatica sospensione dell’esecutività della sentenza di primo grado e quindi del pagamento stesso.

Ecco il comunicato congiunto di tutti i gruppi politici presenti in Assemblea Legislativa:

“Si prospettano tempi lunghi, per un procedimento di cui fatichiamo a capire i presupposti. Solo poche settimane fa, infatti, la Corte costituzionale, con la sentenza numero 130, ha annullato le deliberazioni della Corte dei conti assunte nel 2013 e relative proprio ai rendiconti 2012 dei Gruppi assembleari, comprese quelle della Sezione regionale di controllo per l’Emilia-Romagna che già aveva contestato la natura delle spese sostenute in quell’anno.

Per l’esattezza, la Consulta ha decretato la cessazione degli effetti della delibera della Corte dei conti numero 12 del 5 aprile 2013, che fissava i criteri per i controlli sui rendiconti 2012, e della numero 15 del 5 luglio 2013, che precisava la funzione solo ricognitiva dei controlli stessi. Per quanto riguarda poi l’Emilia-Romagna, ha annullato due delibere della Sezione regionale di controllo: la numero 234 del 12 giugno 2013 che contestava ai Gruppi assembleari 1,8 milioni di euro di spese irregolari e la numero 249 del 10 luglio 2013 che rinviava all’Ufficio di Presidenza dell’Assemblea legislativa ‘a provvedere nei termini di legge’ sui rendiconti 2012.

Vogliamo anche ricordare che nelle motivazioni della sua sentenza, la Corte costituzionale citava una sua altrettanto recente sentenza, la numero 39 sempre del 2014, che sanciva: ‘Il sindacato della Corte dei conti assume infatti come parametro la conformità del rendiconto al modello predisposto in sede di Conferenza e deve pertanto ritenersi documentale, non potendo addentrarsi nel merito delle scelte discrezionali rimesse all’autonomia politica dei gruppi, nei limiti del mandato istituzionale’.

In seguito al pronunciamento della Corte Costituzionale, l’Ufficio di Presidenza ha preso atto della regolarità dei rendiconti 2012, stabilita anche dal parere di conformità dell’allora Comitato dei revisori, composto da professionisti esterni all’Ente (e l’Emilia-Romagna era l’unica Regione a essersi dotata di revisori esterni).

Siamo certi di aver sempre rispettato tutte le regole vigenti, e come abbiamo fatto in analoghe circostanze avvieremo subito gli approfondimenti necessari per far valere in qualunque sede le nostre ragioni, convinti che si tratti di voci di spesa giustificate, perfettamente regolari e funzionali alla nostra attività”.

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