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Le banche stanno chiedendo la restituzione delle tasse che erano state sospese per il terremoto, una decisione nata da un accordo tra Cassa Depositi e prestiti e Abi che hanno interpretato alla lettere le indicazioni della legge che istituiva quella che era pssata come una “sospensione” dei pagamenti e in vece era solo una “rimodulazione” del debito. Visto che il Ministero dell’Economia non interviene a rimediare, è ora il Partito Democratico ammette che “a norma che, tutti insieme, maggioranza e opposizioni, avevamo votato, abbiamo visto si presta a interpretazioni difformi” e corre ai ripari.
Lo fa preparando un emendamento che prevede una doppia possibilità:  percorrere la strada dell’allungamento della rateizzazione o quella dello spostamento di un anno della restituzione della prima rata.
L’ emendamento è stato presentato dai deputati modenesi del Pd Davide Baruffi e Manuela Ghizzoni e di fatto, si legge in una nota del Pd “disegna una possibile soluzione in tema di restituzione delle rate dei mutui accesi per pagare le tasse nelle aree del cratere sismico. L’obiettivo, infatti, è quello di consentire a chi è interessato di scegliere tra le due opzioni in campo, l’allungamento della rateizzazione o lo spostamento in avanti della data della restituzione della prima rata”.

“La norma che, tutti insieme, maggioranza e opposizioni, avevamo votato, abbiamo visto si presta a interpretazioni difformi – spiegano i deputati Baruffi e Ghizzoni – per questo, in accordo con i livelli istituzionali e sentite le associazioni di categoria, abbiamo presentato un nuovo emendamento al cosiddetto decreto Modena che lascia aperta la doppia possibilità per il contribuente. Ci sono, infatti, imprenditori che sono pronti a cominciare a restituire la prima rata, in cambio di un allungamento dei tempi della restituzione dell’intero ammontare e costoro potranno scegliere questa strada. Chi, invece, è ancora in difficoltà avrà la possibilità di cominciare a restituire la somma presa a prestito dal giugno del 2015, ovvero fra un anno”.

 

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Tra gli altri emendamenti, presentati dai parlamentari modenesi del Pd, la nota del partito ricorda gli indennizzi dei danni causati dalla tromba d’aria e dalla violenta grandinata del 30 aprile, l’introduzione della zona franca urbana per i centri storici danneggiati e alcune misure per gli alluvionati che ricalcano quelle già previste nel caso del sisma, ovvero il fatto che gli indennizzi non andranno a formare il montante Irpef e il finanziamento della cassa integrazione per le imprese che non sono riuscite a riprendere immediatamente il ritmo consueto della produzione. Una specifica misura, infine, riguarda il calmieramento degli aumenti dei premi assicurativi Inail per le imprese dove sono avvenuti incidenti collegati direttamente al sisma, sentita l’Inail e nella salvaguardia, naturalmente, dei diritti delle vittime e dei loro famigliari.

“Gli emendamenti verranno discussi nei primi giorni della prossima settimana – confermano gli on. Baruffi e Ghizzoni – hanno la copertura necessaria e confidiamo possano trovare al più presto attuazione. Ricordiamo che con questo decreto legge, contrariamente a quello che qualcuno vuol far credere, sono state stanziate nuove risorse, 210 milioni di euro, a favore delle zone colpite dall’alluvione del 19 gennaio. Risorse ulteriori provenienti dai risparmi generati dai minori costi per interessi passivi conseguenti al calo del costo del denaro. Risorse fondamentali per le nostre terre martoriate prima dal sisma e poi dall’alluvione”.

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