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Agricoltura, licenziate risorse per oltre un miliardo di euro

da | Lug 15, 2014 | Agricoltura | 0 commenti

L’Assemblea legislativa ha approvato a maggioranza il Programma di sviluppo rurale 2014-2020 dell’Emilia-Romagna in attuazione del Reg. (CE) 1305/2013. La proposta, nei sette anni, potrà contare su una dotazione di risorse per un miliardo e 190 milioni di euro. Le risorse:513 milioni provengono dall’Europa; 474 milioni dallo Stato e 203 milioni dalla Regione (che raddoppiano rispetto all’anno precedente).

Tra le priorità: la competitività delle imprese con l’obiettivo di aumentare e stabilizzare la reddittività (544,6 milioni); l’ambiente (526 milioni per ridurre l’impatto delle attività agricole e sostenere la produzione biologica integrata), i giovani (130 milioni per l’insediamento di nuove imprese agricole) e lo sviluppo dei territori e delle zone rurali più fragili. Quest’ultima priorità è finalizzata a contrastare l’abbandono e il dissesto idrogeologico dei territori. Al suo interno, previsto un finanziamento regionale di 26 milioni per aumentare la dotazione di servizi socio-assistenziali nei territori.

Il dibattito

“Ci auguriamo che questa programmazione sia messa in atto con piena efficacia e diventi coerente con le altre politiche regionali”, ha dettoMauro Manfredini  (Lega nord), ricordando la consistente dotazione di risorse per le quali – a suo avviso – “è auspicabile prevedere bandi chiari e finanziamenti mirati ed efficaci, con meno burocrazia possibile, controlli, affinché i propositi del piano siano concretamente attuati e gli obiettivi raggiunti”. L’esponente della Lega ha quindi annunciato il voto di astensione del Gruppo.

Per Tiziano Alessandrini (Pd), che ha annunciato voto favorevole al provvedimento, con questo piano la Regione rilancia la strategia per il sostegno dell’agricoltura e attiva ulteriori risorse con strumenti operativi nuovi. “Il programma- ha detto- supporterà e incentiverà il cambiamento competitivo anche con semplificazione e aiuto al credito. La quota di cofinanziamento regionale a disposizione del programma- ha poi ricordato- è più che raddoppiata rispetto allo scorso settennato”.

Franco Grillini (Gruppo Misto) ha espresso a sua volta soddisfazione per il programma: “Con questo atto  migliaia di agricoltori potranno ricevere un aiuto. L’agricoltura è un pezzo sano della nostra economia, un settore in crescita che rappresenta una parte rilevante del nostro Pil”. Tra gli elementi positivi, Grillini sottolinea: il sostegno per la rimessa a coltura dei territori incolti di montagna, le misure per la conservazione della biodiversità, che rappresenta “il patrimonio genetico della nostra agricoltura”, il sostegno alla digitalizzazione e l’incentivazione ai giovani per l’avvio di nuove imprese rurali.

Secondo Marco Lombardi (Fi-Pdl), anche in questo caso si tratta di un intervento “significativo, di grande rilevanza per uno settore in crescita dell’economia regionale, che ha registrato un aumento del 10% dal 2008 a oggi”. Se le priorità del programma possono essere condivise, per il consigliere suscitano invece “perplessità gli interventi previsti per i poli socio-assistenziali, dove la commistione di competenze sanitaria e agricola sembra uno stiracchiamento forzato per usufruire dei fondi”. Lombardi ha quindi annunciato voto di astensione.

Giudizio favorevole invece è arrivato da Gian Guido Naldi (Sel-Verdi). Le risorse a disposizione, ha ricordato, sono notevoli. “In questi anni si è riscoperto il ruolo fondamentale dell’agricoltura rispetto alla qualità della vita e per l’economia e l’occupazione, un comparto che, vista anche l’età elevata di quanti vi sono occupati, è meno toccato dalla crisi”. Esiste già, ad esempio, “un’agricoltura di qualità che necessita di nuove professionalità. Ci sono quindi le condizioni per creare nuova occupazione- ha detto Naldi- ma serve il sostegno al rinnovo tecnologico. Bene dunque il piano approntato dalla Regione, che si misura con tutti questi obiettivi”.

Soddisfazione per il programma è stata espressa anche da Sandro Mandini (Idv): “La Regione ha messo in campo iniziative importanti a sostegno del settore anche in passato, anche a dispetto di politiche nazionali non favorevoli, ma rimane un problema da risolvere: i ricavi sono rimasti invariati da anni e va compiuto uno sforzo perché gli agricoltori siano protagonisti e non siano costretti ad accettare prezzi imposti da altri. Serve quindi uno sforzo in questa direzione”.

Fabio Filippi (Fi-Pdl) ha sottolineato la necessità di attribuire finanziamenti per gli allevatori alle prese con l’applicazione della direttiva acque e per le piccole imprese agricole della montagna. “Proprio l’abbandono della montagna- ha detto- è il segno che il lavoro fin qui fatto non è stato proficuo”. Filippi ha quindi sollecitato maggiore attenzione per la montagna, “si apre una nuova era, la Regione dovrà essere capace di fornire gli strumenti idonei per lo sviluppo di quei territori”.

In dichiarazione di voto, Gianguido Bazzoni (Fi-Pdl) ha sottolineato l’importanza della ricerca e dell’innovazione per lo sviluppo del comparto agroalimentare, “pena il declino in pochi anni”. Il piano, ha poi detto, “potrebbe essere una buona occasione per superare manchevolezze, ma ci vorrebbe più coraggio. Ad esempio sulle tutele degli agricoltori danneggiati, migliorando i piani di abbattimento degli animali grazie allo storico rapporto caccia-agricoltura”. Altro tema è quello del recupero del patrimonio rurale, “per il quale nessuno ha mai pensato di lanciare un piano che preveda risorse ad hoc”. Ulteriore punto quello dei consorzi di cooperative: “Ci vorrebbero misure per riportare le strutture associate allo loro primaria vocazione”.

L’assessore all’Agricoltura, Tiberio Rabboni, è tornato a sottolineare il rilievo economico, sociale e politico di questo atto di programmazione per un “settore leader in Italia e in Europa”. Nel 2013 – ha ricordato- “l’Emilia-Romagna è stata la prima regione italiana per l’export dell’agroalimentare, superando la Lombardia”. Il comparto, in crescita dal 2008, “ha una funzione antirecessiva e vogliamo contribuire ad una ulteriore crescita e ad un miglioramento della capacità di competere e della redditività. Riassunto in numeri, il programma- ha ricordato l’assessore- finanzierà circa 10 mila progetti di investimento da parte di imprese agricole, e poi sono previsti interventi formativi e consulenze tecniche per circa 29 mila destinatari. Mentre sono 200 mila gli ettari di terreno su cui ci saranno azioni di miglioramento ambientale”.

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