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Contro la crisi di liquidità arriva la moneta complementare

da | Lug 24, 2014 | Ultime news | 0 commenti

Il baratto in Italia oggi è diventato un business: sono già migliaia le Piccole e Medie Imprese  italiane che, al posto di utilizzare la normale liquidità, utilizzano qualcosa di diverso: la moneta complementare. E’ un fenomeno in decisa crescita, secondo i dati del network BexB che ai suoi aderenti dà la possibilità di realizzare qualcosa di molto simile al baratto o alla banca del tempo, per acquistare senza esborso monetario e pagare con nuove vendite a nuovi clienti conosciuti grazie alla visibilità del network. In sostanza l’obiettivo è quello di trasformare i propri acquisti in nuovi clienti, risparmiando liquidità e incrementando il fatturato. Il network BexB conta attualmente 2.500 PMI associate in tutta Italia, una cinquantina nel modenese.

“Si può acquistare e vendere di tutto – spiegano in una nota i vertici dell’azienda italiana che ha lanciato questo sistema di “baratto” nel 2001 – sono presenti attualmente circa 160 settori merceologici, prevalentemente B2B (ovvero prodotti e servizi scambiati tra imprese), dall’edilizia all’arredamento, dalla meccanica alla chimica, dalla carta alle materie plastiche, dalle
automobili ai trasporti, dagli imballaggi alle forniture per ufficio, dall’informatica all’elettronica ed elettrotecnica, dalla pubblicità e le consulenze al turismo. Le aziende non hanno alcun obbligo e si comportano come sul mercato tradizionale, ma hanno a disposizione un’arma in più rispetto alla concorrenza capace di evitare fastidiose guerre di prezzo e “sconti all’ultimo sangue”: la possibilità di offrire il proprio prodotto o servizio in compensazione (totale o parziale) ovvero in EuroBexB”.

Cos’è l’EuroBexB? E’ la moneta complementare del circuito, cioè l’unità di conto che regola le transazioni all’interno del Network BexB che permette di comprare beni e servizi necessari alla propria attività senza utilizzare denaro, ma con la vendita di propri beni e servizi a nuovi clienti del network. Le controparti stabiliscono liberamente la percentuale in EuroBexB per ogni trattativa”.
Un baratto, allora? Non proprio

Un esempio concreto. Un’azienda che offre arredamenti per ufficio deve cambiare il suo parco auto, ma non ha risorse liquide disponibili e non sa se riuscirà a realizzare delle vendite a breve, ma soprattutto non sa quando riceverà i pagamenti dai propri clienti. Se fossimo all’epoca del baratto l’azienda potrebbe scambiare le auto con i propri arredamenti…
Ma come misurare l’entità dei beni da scambiare? E se il concessionario di automobili non avesse bisogno di arredamenti?

Proprio per questo c’è  la Moneta Complementare, l’unità di conto che permette di regolare gli scambi senza utilizzo di
denaro all’interno di un network organizzato grazie a un sistema di crediti e debiti commerciali  (quindi privi di interessi, essendo non bancari). Utilizzando la Moneta Complementare l’azienda di arredamenti può acquistare senza esborso monetario e pagare il suo debito commerciale con nuove vendite a nuovi clienti, mentre il concessionario di automobili non è obbligato ad accettare
arredamenti, ma acquisirà un credito commerciale spendibile per acquisti presso qualsiasi altro fornitore presente nel network. Il meccanismo è simile al baratto, ma non si limita a una relazione bilaterale, bensì è multilaterale e per misurare l’entità degli scambi e di ciascun credito e debito commerciale viene utilizzata una specifica unità di misura.

Un po’ di numeri su BexB, come illustrato dalla nota. Il network BexB conta 2500 PMI associate in tutta Italia (per un fatturato aggregato di circa 21 miliardi di Euro) che hanno intermediato, solo nel 2011, oltre 72 milioni di Euro, ben oltre 200 milioni dal 2001. In totale BexB ha concluso circa 60.000 operazioni nei suoi oltre dieci anni di attività di cui circa 9000 nel 2011, quasi 25 al giorno.

Sicurezza. La società gestisce l’equilibrio del Network e garantisce la solvibilità dei pagamenti per tutte le aziende grazie ad un accordo con Coface, leader mondiale nel settore assicurativo. Le imprese possono anche decidere di effettuare transazioni parzialmente in Moneta Complementare e per la parte restante con metodi tradizionali di pagamento: non ci sono obblighi di alcun tipo anche perché l’obiettivo del network è la crescita e lo sviluppo economico sostenibile delle imprese associate e di mercato e territorio ad esse interconnessi.

La storia di BexB. BexB nasce nel 2001 grazie all’ingegno di quattro amici, imprenditori bresciani, ispirati dal modello svizzero della moneta complementare Wir nata nel 1934 in Svizzera per creare un circuito di scambio di beni e servizi senza utilizzo di denaro. Nei primi dieci anni di attività BexB ha conosciuto una rapida espansione territoriale e ad oggi conta oltre 2200 imprese associate attive in tutta Italia per 160 settori merceologici: dall’edilizia all’arredamento, dall’informatica ai trasporti e logistica, dalla pubblicità e marketing alla consulenza. All’interno del Network sono state concluse circa 60.000 operazioni per un intermediato di oltre 200 milioni € di fatturato: si tratta di numeri importanti che comunque lasciano intravedere ampi margini di miglioramento se paragonati ai numeri del mercato statunitense in cui è stata creata una vera e propria “industry” (chiamata Corporate Barter ovvero Compensazione Multilaterale) in cui sono operative oltre 400 società e in cui si stima un intermediato pari a 8 miliardi di dollari l’anno, il 2% del PIL. In Svizzera oggi Wir Bank è una banca a tutti gli effetti e vanta 60.000 PMI associate che affiancano quotidianamente la Wir al Franco svizzero nei propri acquisti.

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