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Delitto di Concordia, era premeditato. Movente tra follia e soldi

da | Lug 14, 2014 | In Primo Piano, Concordia, Ultime news | 0 commenti

Era premeditato il delitto che l’elettricista Carlo Ghidoni ha compiuto ieri mattina a Concordia uccidendo il medico Amos Bartolini, tentando di ammazzare anche un falegname e che si è concluso con il suo omicidio. Secondo le testimonianze, un debito non pagato sarebbe alla base di tutto.

Premeditato perchè Ghidoni a quell’appuntamento nella casa in ristrutturazione di via Chiaviche, dove si doveva discutere di lavori da fare, ci è andato con la sua Glock calibro 9, arma che deteneva legalmente visto il suo passato di guardia giurata. E ci è andato con un caricatore di riserva nello zaino.

Premeditato perchè se sul web forse qualcosa poteva trasparire,  i carabinieri che stanno indagando nella sua vita a casa sua assieme ad altri armi hanno trovato un messaggio chiarissimo, tra le sue cose, in cui  lo dice chiaramente che in un mondo di furbi dove delle istituzioni non ci si può fidare, era necessario  si facesse giustizia da solo.

Ma giustizia di cosa?
L’unico testimone del dramma, il falegname Fabrizio Casaglia che è vivo per miracolo, parla di deliranti richieste di denaro avanzate ieri mattina a Bartolini, nella proprietà del quale Ghidoni stava effettuando dei lavori. Avanzava, a suo dire, 15 mila eure  per 800 ore di lavoro che non sarebbero state pagate.
Una richiesta che l’elettricista aveva avanzato anche andando direttamente in ospedale a Correggio, dove lavorava Bartolino come primario di Oculistica.

Ma è vero che Ghidoni avanzava questo credito, visto che i familiari di Bartolino sono certi il medico non avesse conti in sospeso? O c’era altro alla base di questo desiderio di vendetta? O è davvero solo il delirio di un folle che ha costruito in silenzio, senza dare a vedere, senza che nessuno se ne accorgesse, il suo letale piano di morte?

 

 

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