Benvenuti nell’archivio di sulpanaro.net
Qui sono disponibili tutti gli articoli pubblicati del nostro quotidiano dal 1/1/2015 al 30/6/2020
Tutti gli articoli successivi al 30/6/2020 sono disponibili direttamente sul nostro quotidiano sulpanaro.net

Terremoto: per i comitati il Cavone non è ancora scagionato

da | Lug 27, 2014 | In Primo Piano, Rapporto Ichese, speciale terremoto | 0 commenti

Nuovo esposto dei comitati dei cittadini no triv alle Procure di Ferrara, Modena, Reggio Emilia, Bologna, Mantova e Rovigo per chiedere alla magistratura di indagare sulle correlazioni tra il terremoto del 2012 e e il sisma che il 20 giugno 2014 ha provocato molta paura nella Bassa, con una scossa di 2.8 gradi.

L’esposto va a integrare con una nuova richiesta di indagine quello presentato il mese scorso, con cui i comitati no trivelle invitavano le Procure ad avviare una indagine autonoma su quanto accade al pozzo Cavone, l’area estrattiva petrolifera tra Novi, San Possidonio e Mirandola che secondo il rapporto Ichese potrebbe aver avuto un ruolo nel sisma 2012.

E poco importa, per i cittadini dei comitati, che la commissione di inchiesta chiamata dalla Regione ad approfondire proprio questo tema, abbia portato diverse prove che fanno dire all’ente di viale Aldo Moro che si può escludere con certezza che le trivellazioni fatte negli anni al pozzo Cavone possano aver innescato il tragico terremoto di due anni fa (leggi l’articolo)

“Ancora una volta – spieganoin una nota dei comitati – l’intento è quello di tenere alta l’attenzione, anche attraverso verifiche di carattere giudiziario, sulla tragica vicenda del terremoto emiliano di maggio 2012, evento da sempre ritenuto come calamità naturale, affinché vengano effettuati tutti gli opportuni accertamenti e venga valutata la sussistenza di eventuali profili di penale rilevanza di specifici fatti dedotti e ampliamente illustrati nell’esposto. Le associazioni e i comitati chiedono che venga fatta piena luce sul perché la Regione Emilia Romagna abbia reso pubblico il Rapporto Ichese due mesi dopo esserne venuta in possesso e non abbia preso immediatamente provvedimenti di sospensione delle attività in corso nel sottosuolo profondo, sia nell’ambito dello sfruttamento degli idrocarburi, sia nell’ambito dello sfruttamento delle acque geologiche profonde e, in maniera particolare, provvedimenti di sospensione dell’attività invasiva di sfruttamento degli idrocarburi dell’impianto del Cavone, indicato nel rapporto in oggetto come possibile innesco degli eventi sismici del maggio 2012; sul fatto che la mancata applicazione del principio di precauzione possa aver causato o possa causare in futuro eventuali danni all’ambiente, alle cose e alle persone, compresi danni alla salute anche di tipo esistenziale; sull’eventuale correlazione tra l’evento sismico delle ore italiane 00.43 del 20 giugno 2014, con le attività sperimentali del Laboratorio Cavone iniziate nell’aprile 2014 e conclusasi il 16 giugno”.

Il documento è stato sottoscritto da Comitato FerrAriaSalute di Malborghetto di Ferrara, Associazione Amici della Terra di Ferrara, Comitato Spontaneo ‘No Triv a Fe’ di Ferrara, Gruppo Spontaneo ‘No Triv Cento’ di Cento, Associazione Riprendiamoci il Pianeta di Sassuolo, Comitato Cittadini ‘Sisma.12’, ‘Cento in Movimento’, Partito Pirata Italiano di Ferrara, Gruppo Amici di Beppe Grillo – Meetup ‘5 Stelle per Cento e frazioni’, Gruppo Spontaneo S.Agostino.

Condividi su: