La teoria degli esperti convocati dalla Regione è che non è colpa dell’uomo se il Secchia ha rotto l’argine a gennaio provocando la drammatica alluvione che tutti ricordiamo: no, è stata colpa degli animali selvatici, in primis le nutrie, i gamberi, i tassi e gli istrici, che hanno la cattiva abitudine di fare tane proprio negli argini dei fiumi.
E se per le nutrie il destino appare segnato (è appena passata una legge in proposito), per tassi e istrici il Centro fauna selvatica Il Pettirosso di Modena ci prova. “Ci sentiamo di dire di stare tranquilli perché nessuno imbraccerà il fucile contro questi animali protetti dalla legge. Abbiamo proposto a Provincia e Atc – si legge su Repubblica– di collaborare, qualora venissero individuate delle tane, per provvedere a trasferire tutta la famigliola in un ambiente più adatto”. Uno sforzo che è “una vittoria del senso civico se Istituzioni, associazioni venatorie e amanti degli animali trovano un sistema efficace e condiviso nel rispetto di specie che arricchiscono il patrimonio faunistico della provincia di Modena”