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L’alluvione ci è costata 11 milioni di euro. E troppe domande ancora non hanno risposta

da | Nov 1, 2014 | In Primo Piano, Bomporto, Bastiglia, Alluvione, Approfondimenti | 0 commenti

Undici milioni di euro, tra interventi di primo soccorso, assistenza alla popolazione, ripristino viabilità: è il costo che ha avuto il danno provocato dalla rottura dell’argine del Secchia, nel gennaio scorso, che  ha tenuto sott’acqua per quasi 5 giorni mezza provincia di Modena.  Sul tema si è fatto il punto nell’ultima seduta del Consiglio dell’Unione Comuni Modenesi Area Nord, che si è aperta con un minuto di silenzio in ricordo di Alessandro Valentini, titolare della ditta “Boschiva – F.lli Valentini” che ha perso la vita il 28 ottobre durante i lavori di sfalcio sull’argine presso Concordia sulla Secchia. In seguito è stato presentato un esame sulla situazione delle opere di messa in sicurezza dei fiumi Secchia e Panaro, reso necessario in seguito all’alluvione avvenuta in data 19 gennaio 2014.

Nei giorni successivi  – riporta una nota dell’Unione – “sono state effettuate le ricognizioni dei danni ed un’ordinanza del 9 luglio 2014 prevedeva interventi urgenti di Protezione Civile in conseguenza degli eccezionali eventi alluvionali verificatisi a gennaio. I primi interventi urgenti sono stati effettuati dalle Autorità Idrauliche (Aipo, STB, Consorzio Burana) per un costo di 2.675.520 euro, mentre gli interventi urgenti per il ripristino di servizi essenziali (Aimag, Hera, Enel) hanno avuto un costo di 1.237.852 euro. Assistenza alla popolazione, ripristino della viabilità ed altre operazioni effettuate dai Comuni coinvolti durante l’emergenza hanno rappresentato una spesa di 3.167.198 euro. Complessivamente, l’emergenza ha avuto un costo di circa 11.000.000 euro. Lo stato di emergenza è stato dichiarato fino al 26 gennaio 2015.

In merito agli interventi connessi al programma di messa in sicurezza idraulica, l’ordinanza n. 3 del 5 giugno 2014 elenca i seguenti interventi. Mitigazione del rischio idraulico sul reticolo minore interessato dagli interventi alluvionali; ripristino officiosità idraulica del reticolo di bonifica interessato dall’alluvione. Per i fiumi Secchia e Panaro: completamento degli interventi già accantierati; miglioramento della stabilità del corpo arginale nei confronti dei fenomeni di filtrazione per il fiume Secchia; riduzione del dissesto attraverso ripresa frane per il fiume Panaro; ripristino della percorribilità della sommità degli argini; ripristino ed adeguamento delle apparecchiature idrauliche e meccaniche; rimozione di materiale flottante, sfalcio straordinario e riduzione di presenze di arbusti ed alberi sulle arginature ed in alveo. Nel corso della seduta il Segretario Generale Alessio Primavera ha rivolto il suo saluto ed i suoi ringraziamenti alla Giunta ed a tutto il personale dell’Unione in vista dell’abbandono del suo attuale impiego per l’assunzione dell’incarico di Segretario della Provincia di Ferrara”.

Da un lato c’è l’entusiasmo per una nuova ed interessante esperienza professionale – ha dichiarato Primavera nel comunicato stampa – dall’altro il rammarico per l’abbandono di un contesto a cui mi sento legato anche da un punto di vista umano. Mi sento tranquillo nel lasciare l’attività di ricostruzione e assistenza alla popolazione nelle mani di una struttura amministrativa solida”.

Molte domande, però, restano ancora senza risposta. Come segnala l’opposizione nel Consiglio dell’Unione: “Quello che vorremmo sentirci dire  è se le casse di espansione oggi sono adeguate a piene sempre più importanti. Potrebbe essere necessario prevedere delle golene nella Bassa che potrebbero essere peraltro utilizzate economicamente dell’agricoltura. Dal 2007 abbiamo denunciato la situazione dei fiumi ma nessuno è mai intervenuto. Vogliamo vedere una gestione diversa e più efficiente del nostro bacino idraulico.” Ma al consigliere di Cavezzo Stefano Venturini, su questo, non è arrivata nessuna spiegazione.

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