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“La stabilizzazione degli infermieri? “Una mancia elettorale”, per il sindacato

da | Nov 21, 2014 | Lavoro, Ultime news | 0 commenti

Arriveranno a Modena dalla Regione per la sanità 31 milioni di euro all’Ausl e 9 milioni e mezzo andranno invece all’Azienda ospedaliera universitaria policlinico. Ma al sindacato degli infermieri modenesi Nursind non va bene. Troppo poche risorse, infatti, sono destinate a infermieri e operatori sanitari.

“In un recente incontro, la direzione Ausl ha comunicato alle organizzazioni sindacali che le assunzioni per il personale destinato all’assistenza diretta saranno di 21 Medici su 52 contratti a tempo determinato in essere e di 31 infermieri a fronte dei 167 contratti (dati Ausl aggiornati al secondo trimestre 2014) oltre ad un numero insignificante di operatori sanitari e fisioterapisti mentre dal policlinico non è giunta alcuna comunicazione in merito: una sproporzione per le assunzioni – valuta il sindacato in una nota – perchè si andrebbero a stabilizzare circa il 40% dei medici degli attuali contratti a tempo determinato e solo il 20% del personale infermieristico.
Trattasi dunque di una vera e propria mancia pre-elettorale perchè la carenza infermieristica nei reparti è ormai cronica, è infatti dal 2009 che non ci sono concorsi per l’assunzione a tempo indeterminato e si continua ad assumere personale a tempo determinato con contratti semestrali se non trimestrali o dalle agenzie interinali.
Per il personale medico a tempo determinato invece si utilizzano contratti di collaborazione annuali ed il numero di precari rispetto al totale degli assunti in ruolo è nettamente inferiore”.
Basta quindi con “le elemosine di briciole pre-elettorali e si pensi piuttosto ad una politica sanitaria con programmazione lungimirante.
Gli infermieri negli ultimi anni si sono assunti la responsabilità dell’assistenza compensando le carenze, obbligandoli  – chiude la nota – di fatto ad un continuo demansionamento, andando al di la dell’eccezionalità quando la compensazione delle carenze creerebbe disservizi che ricadrebbero sulla qualità dei servizi erogati all’utenza”.

 

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