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Quando a Mirandola il trenino fece spazio alle corriere

da | Dic 10, 2014 | Curiosità, Mirandola, La nostra storia | 0 commenti

Cinquant’anni fa avvenne un passaggio di consegne epocale per il territorio modenese: quello tra il mitico “trenino” della Sefta (una linea a scartamento ridotto che faceva servizio sulla tratta Sassuolo-Modena-Mirandola-Finale Emilia) e le corriere dell’Atcm. Sabato 13 dicembre quella vicenda sarà ricordata per iniziativa del gruppo di pensionati della Bassa che hanno lavorato per Sefta e Atcm (oggi Seta) e che annualmente si ritrovano per un incontro conviviale, sempre molto gradito.

L’iniziativa di quest’anno, che ha il sostegno del Comune di Mirandola, inizierà alle ore 10.30 in Municipio (sala consigliare, via Giolitti 22), con la presentazione del nuovo volume “Le corriere della pianura modenese” di Alberto Giglioli e Fabio Casini (Edizioni Cdl di Finale Emilia, 24 euro). Per l’occasione sarà possibile acquistare il libro a prezzo scontato. Alle 12 presso la Stazione delle Autocorriere (via Circonvallazione, 1) sarà scoperta una targa in ricordo di tutti i lavoratori del settore del trasporto pubblico. Saranno presenti il Sindaco di Mirandola, Maino Benatti, e Pietro Odorici, presidente di Seta Servizi. La cerimonia è aperta a tutti.

Il volume del carpigiano Giglioli (ex dipendente Atcm) e del mirandolese Casini (appassionato di storia dei trasporti), racconta le vicende dei primi 80 anni di vita dell’autotrasporto pubblico nei distretti di Terre d’Argine e dell’Unione Comuni Modenesi Area nord. L’obiettivo è quello di narrare le “radici” di un settore di fondamentale interesse per la collettività. Le corriere ed i servizi utilizzati del giorno d’oggi, sono infatti il frutto di più un secolo di attività delle varie imprese come la Valenti di Carpi, la Sacas di Cavezzo, la Ferrari di Modena, la Somenza e Scalari di Mirandola, la Silberlinea di Camposanto e la Sefta di Modena (ma sono molte di più le imprese che operarono nel corso del tempo nella bassa modenese, prima affiancando e poi, dal 1964, sostituendo definitivamente il mitico “trenino” della Sefta).

«Fare un libro sui trasporti – spiegano i due autori – è un’impresa difficile, ma quando si parla specificatamente di autotrasporto e quindi di corriere, di imprese o di linee, il compito è ancora più arduo. Le varianti sono molteplici ed è facile cadere in disquisizioni troppo tecniche, che rischiano di annoiare il lettore». Il volume che sarà presentato sabato 13 dicembre, al contrario, non trascura invece l’aspetto “umano” dell’autotrasporto, quello più vivo e duraturo, corredandolo con immagini, molte delle quali inedite. Ma oltre al 50° del passaggio trenino-corriere nel volume è raccontato anche un altro passaggio storico di consegne: quello fra “privato” e “pubblico” nel trasporto, avvenuto a Modena negli anni Settanta e vero e proprio spartiacque fra il mondo “di una volta” ed il mondo che conosciamo oggi.

casini corriere 2 Corriere Barbi Fiat 306

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