Benvenuti nell’archivio di sulpanaro.net
Qui sono disponibili tutti gli articoli pubblicati del nostro quotidiano dal 1/1/2015 al 30/6/2020
Tutti gli articoli successivi al 30/6/2020 sono disponibili direttamente sul nostro quotidiano sulpanaro.net

Un povero mondo di pochi ricchi – Editoriale di Andrea Lodi

da | Gen 22, 2015 | Economia, Editoriale | 0 commenti

Andrea_Lodi  di Andrea Lodi*

Un povero mondo di pochi ricchi

Secondo Oxfam, l’agenzia internazionale che si batte contro la fame e la povertà, nel 2016 l’1% della popolazione, avrà più ricchezze del restante 99% del mondo. Nel 2009 l’1% della popolazione deteneva il 44% della ricchezza globale; nel 2016 si prevede che tale percentuale supererà il 50%.

Le 80 persone più ricche del pianeta hanno risorse equivalenti ai 3,5 miliardi di poveri che costituiscono il 50% della popolazione globale. Una diminuzione di numero impressionante, dai 388 del 2010.

La ricerca realizzata da Oxfam, con dati raccolti da Forbes e da Credit Suisse, evidenzia quali sono i settori economici da cui proviene la ricchezza dei Paperoni del pianeta: un quinto dei miliardari del mondo operano nel settore finanziario e delle assicurazioni, seguiti a ruota dai Paperoni del settore farmaceutico e sanitario, la cui ricchezza è aumentata del 47 per cento.

Winnie Byanyima, direttrice esecutiva di Oxfam, che è tra i presidenti del summit di Davos, ha dichiarato che intende sfruttare l’evento per chiedere ai leader del mondo interventi immediati e mirati per ridurre il divario tra ricchi e poveri. Dello stesso avviso sono Barack Obama e Christine Lagarde (direttore generale del Fondo Monetario Internazionale – FMI).

Secondo Oxfam la disuguaglianza va combattuta non solo per ragioni etiche, ideologiche o sociali, ma anche per motivi strettamente economici. L’eccessiva concentrazione della ricchezza in poche mani infatti soffoca la crescita economica e quindi danneggia le prospettive di ripresa per tutti. Per combattere la disuguaglianza Oxfam propone un piano di azione in sette punti che prevede un giro di vite contro l’evasione fiscale delle imprese, l’imposizione di un salario minimo per tutti i lavoratori, maggiori investimenti in servizi pubblici gratuiti e una riforma fiscale che tassi i capitali e la ricchezza invece del lavoro e dei consumi.

Un compito arduo e difficile, dal momento che il potere di lobby dei detentori della ricchezza globale è difficile da contrastare. Gli argomenti a loro favore sono indiscutibili, basti pensare che il settore finanziario/assicurativo e quello farmaceutico/sanitario hanno speso oltre 1,5 miliardi di dollari per fare lobby sui decisori politici a Washington e Bruxelles tra il 2012 e il 2013.

*Andrea Lodi (redazione.economia@sulpanaro.net)

Condividi su: