Si è concluso con due patteggiamenti il processo sulla morte di Maxim Vatavu, 16enne che la mattina del 24 maggio 2013 si sentì male dopo aver assunto ecstasy in casa a Bologna e poi morì al policlinico di Modena il 27, nonostante i medici avessero tentato di salvarlo con un trapianto di fegato. Si tratta – spiega l’Ansa – dello spacciatore che aveva ceduto la dose letale (1 anno e 4 mesi) e l’amico di Vatavu, all’epoca appena 18enne, che l’aveva comprata e poi offerta al ragazzo (un anno e 6 mesi).
Ragazzino morì per ecstasy, condannati i due che glielo cedettero
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