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Biomedicale: “Coi tagli alla sanità la qualità è a rischio”, per Assobiomedica

da | Feb 2, 2015 | Economia | 0 commenti

“Se verranno introdotti nuovi tagli alla sanità sarà difficile garantire servizi e prestazioni ai cittadini, tantomeno di qualità. La sostenibilità del sistema Salute è già a rischio per effetto delle spending review degli anni passati. Oggi la sanità avrebbe bisogno di uno slancio e il Patto per la Salute è un buon punto di partenza per ricominciare a investire nel servizio sanitario. Si continua invece a impoverire un sistema che costituzionalmente dovrebbe garantire a tutti il diritto alla tutela della salute, sanzionando di fatto la retrocessione in serie B dei nostri cittadini rispetto a quelli europei”. E’ quanto spiega in una nota Stefano Rimondi, presidente di Assobiomedica, sull’ipotesi di nuovi tagli alla sanità con la Legge di Stabilità.

Con il Patto per la salute, Governo e Regioni “hanno finalmente compreso che la sanità è un investimento per il Paese.Con i tagli si rischia invece di impoverire il nostro SSN e disperdere un potenziale, anziché puntare sui servizi, sull’ammodernamento del Ssn e sull’industria della salute. Invece, è proprio la filiera della salute, che produce innovazione tecnologica, attira nuovi investitori e punta sulla ricerca, a necessitare di valorizzazione. Finora al contrario – prosegue Rimondi – abbiamo registrato un calo della domanda interna del 3% solo dal pubblico e un aumento dell’export del 2,8% a conferma che l’industria del settore è riconosciuta anche e soprattutto fuori dal nostro Paese”.
“Se si vuole riformare questo Paese e valorizzarlo anche agli occhi degli investitori esteri – conclude l’imprenditore– si dovrebbe avviare una politica industriale che riconosca il valore delle nuove tecnologie e della ricerca, anche dei dispositivi medici e diagnostici in vitro. Il nostro settore è così pieno d’innovazione che a Mirandola molte aziende, anche a capitale estero, hanno reinvestito e mantenuto la produzione, nonostante il terremoto del 2012. Sarebbe un peccato non puntare anche su queste leve per rilanciare il Paese”.

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