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A tre anni dal sisma, la situazione dei lavori sulle chiese del Modenese

da | Mag 19, 2015 | Ricostruzione | 0 commenti

A tre anni dal sisma che ha colpito la Bassa Modenese il punto sul percorso di ricostruzione che si sta realizzando. Per quanto riguarda le strutture diocesane, chiese, opere parrocchiali, scuole materne, si è definita la necessità di 110 interventi, per un danno complessivo valutato dal Ministero in 121 milioni di euro. Nel piano di ricostruzione 2013/2014 sono inseriti 50 interventi diocesani, per circa 40 milioni di euro.

Il primo anno è stato interamente dedicato alla messa in sicurezza, per la salvaguardia dei beni danneggiati dal sisma, oggi è in corso la ricostruzione. Sono 9 gli interventi finiti, o che saranno terminati a breve: la parrocchiale di Bastiglia, il santuario di San Clemente, la chiesa del Seminario di Finale Emilia, il santuario degli Obici, sempre a Finale, la parrocchiale di Soliera, la Pieve di Nonantola, San Pietro e San Pio X a Modena, la parrocchiale di Ravarino. Nelle prossime settimane si aprirà il cantiere a San Lorenzo della Pioppa, entro il 2015 è previsto l’avvio dei lavori a Rivara e all’Abbazia di Nonantola.

Non possiamo dimenticare, in questo anniversario, che ai danni del terremoto si sono sommati quelli dell’alluvione del gennaio 2014. Le chiese e gli edifici nei comuni di Bastiglia e Bomporto hanno subito danni: le due scuole materne sono state riaperte, per gli altri lavori sono già stati presentati i progetti.

Nuove chiese provvisorie sono state costruite a Villafranca, Medolla e San Felice. Nei mesi immediatamente successivi al sisma, per rispondere alle necessità delle comunità colpite, sono stati costruiti 9 Centri di comunità, grazie a Caritas italiana e ad altri contributi; si tratta di edifici per il culto, per fornire un’abitazione al sacerdote, una sede alla Caritas o all’asilo parrocchiale: i centri sono a Finale Emilia, Solara, San Prospero, Cavezzo, Stuffione di Ravarino, San Felice sul Panaro, Camurana di Medolla e Massa Finalese. Proseguono le relazioni di amicizia e scambio nate con le delegazioni Caritas che hanno sostenuto in quei giorni le diverse comunità parrocchiali attraverso i gemellaggi.

Spostandosi dalla Bassa, le chiese di Modena di proprietà della diocesi colpite dal terremoto, grazie agli interventi di messa in sicurezza e pronto intervento, sono tutte aperte al culto, in sicurezza, ad eccezione del Santuario della Madonna del Murazzo. Per le chiese danneggiate inoltre siamo già in fase avanzata del progetto esecutivo: parliamo delle chiese di San Francesco, Duomo, San Domenico, San Giorgio, San Matteo, Santa Maria di Mugnano e San Bartolomeo. Dal momento che la diocesi è l’ente di riferimento per tutti i lavori necessari, è stata equiparata agli enti pubblici come centrale appaltante. Pertanto è stato istituito un Ufficio Ricostruzione post sisma, coordinato dal diacono Mimmo Ferrari.

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