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I dimenticati del sisma 2012 “Noi lombardi e quei soldi che aspettiamo”

da | Mag 20, 2015 | Basso mantovano, Ricostruzione | 0 commenti

E’ conosciuto come il terremoto d’Emilia perchè qui ha scatenato grandissima parte della sua potenza distruttiva. Ma anche la vicina Lombardia ha subito gravi danni, e qui la ricostruzione ha tempi ben diversi da quella emiliana.Anche le risorse stanziate per la Lombardia sono diverse minori in percentuale  – tanto che si paventa di togliere fondi alla ricostruzione emiliana per darne ai lombardi, in una prospettiva di “guerra tra poveri” dal sapore davvero spiacevole.

Ed ecco cosa scrivono al deputato mantovano Marco Carra gli esponenti del Comitato Esodati dal Terremoto di Moglia (MN) Lombardia, che qualche settimana fa ha potuto interloquire pubblicamente con il premier Matteo Renzi strappandogli promesse di nuovi fondi.

Gentile on. Marco Carra
E’ il terzo anniversario del terremoto che ha colpito la bassa mantovana.
In questa lettera non vogliamo ricordare nulla, e’ storia nota. Vogliamo invece denunciare la situazione post-terremoto. Il mese scorso e’ stato stilato l’elenco cronologico unico per tutte le domande lombarde e si è stabilito che la copertura finanziaria e’ certa fino al 22/12/ 2014. Salvo poi l’aggiunta dei 205 milioni del decreto che sposteranno questa data di alcuni giorni. Forse non tutti sanno che questi soldi serviranno per coprire finanziariamente domande di contributo che con i ritmi attuali degli uffici tecnici comunali,saranno evase fra 4-5 anni nella migliore delle ipotesi!
Ebbene si è verificato ciò che noi denunciavamo da subito: diverse pratiche relative alle prime case si sono viste sorpassare da pratiche di ogni tipo. Chi abita nei paesi colpiti dal sisma e ha a che fare con la ricostruzione se ne rende perfettamente conto (…) Ammesso che la normativa lo consenta, vi sembra eticamente corretto nei confronti di chi ha vissuto al campo del protezione civile, di chi ha effettivamente riportato danni e disagi e ancora non sa quale sarà il destino delle propria ed unica casa? Abbiamo detto a Renzi che il contributo e’ l’ unica possibilità che abbiamo per rientrare in casa e qui lo ribadiamo.
Infine ci appelliamo anche all’ordine degli ingegneri e degli architetti: cosa rispondete alle affermazioni degli uffici tecnici che lamentano pratiche fatte male,carenti in molte parti e che andrebbero rigettate nel novanta per cento dei casi?Noi ci siamo affidati a voi per progetti e calcoli. Cosa dobbiamo pensare?
Non vogliamo gettare zizzania, ma scoprire le carte. Sono passati tre anni e non ci sono bottiglie da stappare o nastri da tagliare. Noi non abbiamo spostato una pietra e le crepe sono ancora tutte li a ricordarci ogni volta cose’ accaduto qui tre anni fa.

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