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Ricostruzione sisma, i dati su white list: interdittiva per lo 0,6% delle aziende

da | Mag 19, 2015 | In Primo Piano, speciale terremoto | 0 commenti

Con l’approvazione della Legge regionale n. 3 del 2011 (promozione cultura legalità) la Regione Emilia-Romagna ha provveduto a costruire un quadro normativo in cui le diverse politiche regionali si coordinano efficacemente al fine di contrastare l’infiltrazione mafiosa e del crimine organizzato e promuovere la diffusione della legalità, tema sul quale la Regione è fortemente impegnata anche con le leggi n. 2 del 2009 (tutela e sicurezza del lavoro nei cantieri), 11 del 2010 (legalità nell’appalto) e 3 del 2014 (autotrasporto e facchinaggio).

Il sisma emiliano del 2012 ha evidenziato l’esigenza di una forte accelerazione nell’adozione di strumenti normativi idonei a consentire la ripresa delle attività in tempi il più possibile celeri. Il Commissario delegato e le strutture tecniche di riferimento operano in raccordo costante con il Ministero dell’Interno, con il Girer (Gruppo interforze regione Emilia-Romagna) e con le Prefetture regionali. In materia di controlli antimafia l’attività si è svolta all’interno di un complesso quadro normativo, comprendente tra l’altro il Protocollo di legalità sottoscritto tra Regione Emilia-Romagna, Prefetti e Ministro degli Interni (2010 e 2012), la creazione delle cosiddette White List (Decreto legge 74 del 2012 che istituisce elenchi di fornitori, prestatori di servizi ed esecutori lavori), linee guida Casgo (Comitato alta sorveglianza grandi opere) approvate nel 2012.

L’attività di controllo condotta dalle Prefetture, relativamente all’attività svolta dal Commissario in qualità di Stazione appaltante ha portato ai seguenti dati di sintesi dal 2012 a oggi:

Istanze delle ditte per essere iscritte alla White List: 3.280
Ditte: 1.488
Totale richieste del Commissario d’informative antimafia: 1.115
Risposte positive Prefetture: 666
Risposte negative Prefetture: 9
Percentuale totale ditte – interdittive: 0,60%

Dei 220 milioni di spesa complessiva sostenuta per lavori dal Commissario come Stazione appaltante, l’importo dei lavori eseguiti dalle imprese interdette dalla White List è di circa 1,5 milioni di euro (in percentuale lo 0,68%).

Sono poi stati adottati e attuati tramite Ordinanze commissariali molti altri efficaci provvedimenti rivolti alla ricostruzione degli edifici privati (residenze e attività produttive) e pubblici. Per esempio l’”Anagrafe degli esecutori”, strumento previsto dalla “Linee Guida antimafia” del Comitato Casgo, che ha l’obiettivo di creare una anagrafica completa dell’impresa in modo da poter agevolare i committenti sia pubblici che privati negli affidamenti per una maggiore garanzia circa la legalità della stessa impresa. L’Anagrafe di fatto è un cubo di dati (“datawarehouse”) nel quale sono inserite tutte le informazioni presenti nelle varie banche dati già esistenti, quali Sfinge (ricostruzione attività produttive), Mude (ricostruzione edilizia residenziale), Elenco di Merito, Sico (piattaforma informatica per la gestione della Notifica Preliminare), Trasporto macerie, Sitar (piattaforma informatica per la gestione della Sezione Regionale dell’Osservatorio dei Contratti Pubblici).
Il sistema permette quindi di avere una panoramica complessiva degli operatori economici che operano sul territorio e di individuarne le attività intraprese.

Inoltre, la Regione Emilia-Romagna ha istituito l’elenco di merito degli operatori economici del settore edile (Legge regionale11 del 2010). L’iscrizione è volontaria, non soggetta a scadenza e consentita a tutti gli operatori dell’edilizia. Per ogni Impresa ai fini dell’iscrizione vengono controllate la regolarità contributiva (Durc), l’assenza di protesti cambiari e/o di assegni nell’ultimo quinquennio e la comunicazione antimafia.

La formazione dell’elenco di merito persegue due principali finalità:
– costituzione di una banca dati a cui le stazioni appaltanti, i Comuni, i committenti, i professionisti e i cittadini potranno attingere per affidare incarichi alle imprese;
– attuazione del principio della semplificazione offrendo la possibilità di non dover ripresentare i medesimi documenti previsti per altri adempimenti.

Alla fine del 2014 più di 1000 erano le imprese iscritte nell’Elenco.

Infine, la Regione ha firmato un Accordo di programma con il dipartimento di Programmazione economica (Dipe) della Presidenza del Consiglio, che contiene obiettivi generici di collaborazione ai fini della legalità e della trasparenza degli atti delle amministrazioni. Tra gli obiettivi già raggiunti in ambito ricostruzione si segnala la generazione del Cup (Codice unico di progetto) per i contributi ai privati e tracciamento dei contributi erogati. Nel corso del 2015 si perseguirà, in particolare, l’estensione delle previsioni delle linee guida Casgo alla filiera del subappalto relativamente al tracciamento dei pagamenti, poichè il subappalto potrebbe oggettivamente essere uno dei canali impiegati dalla malavita per infiltrarsi nella ricostruzione.

AZIONI DA INTRAPRENDERE SUL TERRITORIO REGIONALE – LEGALITÁ E APPALTI

Partendo dalla positiva esperienza maturata nella gestione delle attività connesse alla ricostruzione si estenderà l’ambito di parte delle iniziative all’intero territorio regionale, riconducendo progressivamente a unitarietà le modalità di intervento nelle materie della legalità, sicurezza ed appalti.

In particolare:
potenziamento delle funzioni, integrazione e coordinamento delle attività svolte dall’Osservatorio sul crimine organizzato e mafioso e dall’Osservatorio dei contratti e degli investimenti pubblici. In tal modo si potrà intervenire con azione convergente di monitoraggio valendosi delle banche dati già disponibili eventualmente implementate e ottimizzate. In particolare la piattaforma Sitar (Sistema informativo telematico appalti regionale), finalizzata a monitorare il ciclo dell’appalto dalla fase di programmazione a quella di collaudo è in corso di ridefinizione e di conseguente sviluppo informatico, anche al fine di tenere conto delle specificità dell’appalto in relazione alla tipologia ed all’importo. Particolare attenzione sarà posta quindi all’acquisizione ed elaborazione dei dati afferenti settori particolarmente sensibili quali il comparto della Sanità nel suo complesso, oltre più in generale a tutta la tematica dei lavori pubblici.
in coerenza con i principi ispiratori e gli obbiettivi del nuovo Codice degli Appalti, di prossima adozione in recepimento di tre Direttive europee emanate nel 2014, si procederà a diffondere sul territorio un sistema più snello, trasparente ed efficace, necessario per garantire la certezza giuridica e assicurare un’effettiva concorrenza e condizioni di parità tra gli operatori economici.
Nello specifico, anche in relazione al complessivo riordino dell’assetto istituzionale regionale, verrà ridefinito il numero delle stazioni appaltanti, individuando nella Unione dei Comuni la dimensione territoriale più idonea sulla quale puntare per realizzare adeguate economie di scala sia sul piano organizzativo che in relazione alle esigenze di garanzia della effettiva trasparenza e concorrenza sul mercato.
La Regione, in qualità di soggetto di riferimento per il coordinamento e l’omogeneità dei comportamenti, opererà per la diffusione del criterio di aggiudicazione dell’offerta economicamente più vantaggiosa, individuando griglie di riferimento di orientamento per le stazioni appaltanti nella definizione dei criteri di valutazione e istituendo o rafforzando misure di premialità per i soggetti concorrenti.
In tal senso strumento normativo da potenziare è l’Elenco di Merito delle Imprese, di cui all’art. 13 della L.R. n. 11/2010, da armonizzare in ogni caso con le “White List” già istituite. Attenzione specifica sarà inoltre attribuita anche ai bisogni strutturali afferenti l’incremento del livello di sicurezza nei cantieri, mantenendo l’attenzione dovuta al tema della legalità, strettamente connesso a quello dei contratti pubblici e della sicurezza del lavoro e alla responsabilità sociale dell’impresa.
Parallelamente sarà data ampia diffusione ai temi della legalità anche nei settori dell’autotrasporto, del facchinaggio, della movimentazione merci e dei servizi complementari, ribadendone l’importanza strategica e procedendo alla piena attuazione delle attività ed iniziative di cui alla L.R. n. 3/2014.
Ulteriore particolare attenzione sarà posta nel rapporto con le Prefetture della Regione per condividere con le stesse le principali linee di azione anche sulla scorta dei protocolli già sottoscritti, che saranno rivalutati e ridefiniti in relazione alle intervenute modifiche normative del Codice Antimafia, ma anche alla luce delle mutate esigenze e finalità che si intendono perseguire.
Si svilupperanno infine tavoli di lavoro con le Forze Sociali, volti a definire congiuntamente i più
opportuni interventi idonei a garantire il rispetto della legalità e della regolarità da parte di tutti gli operatori economici del territorio, anche con riferimento alla verifica della regolarità delle posizioni contributive e del rispetto della contrattazione collettiva adottata.

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