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BILDERBERG: i potenti del mondo e le risorse del pianeta

da | Giu 24, 2015 | Editoriale | 0 commenti

Mentre a Milano è in corso l’EXPO 2015, dedicato al tema alimentare, a Mantova sono in procinto di organizzare il Festival della Letteratura, a Venezia invece fervono i preparativi dell’appuntamento annuale con la Mostra del Cinema e vicino casa mia è in corso una festa del “porco” (del quale, si sa, non si butta via niente), all’ Interalpen Hotel Tyrol di Telfs, in Austria, dall’11 al 14 giugno, i potenti del mondo si sono riuniti per parlare di politica ed economia.

Il Gruppo Bilderberg

E’ dal lontano 1954 che il Gruppo Bilderberg, una delle più potenti lobby politico-economiche del pianeta, si riunisce, su volontà dell’allora banchiere statunitense David Rockfeller e del principe Bernardo d’Olanda, per favorire la cooperazione ed il dialogo tra Europa e Stati Uniti in campo politico ed economico.

A partecipare al primo meeting del 1954 furono circa 60 tra politici e personalità di spicco della finanza mondiale. Dato il successo di quella prima edizione, il gruppo da lì in avanti si riunisce ogni anno.

Nessuno sa esattamente che cosa si dicono i potenti del mondo dentro quelle segrete stanze. Gli organizzatori dicono che la segretezza serve per garantire la libertà di parola e scambio tra i partecipanti. La presenza dei giornalisti minerebbe tale presupposto.

Gli organizzatori tralasciano di precisare che i potenti del mondo, in quelle segrete stanze, in realtà, oltre a favorire lo scambio di idee tra Europa e Nord America, si spartiscono le risorse che riguardano poco più di ottocento milioni di consumatori tra Stati Uniti ed Unione Europea. Ma questo è un piccolo, ed ininfluente, particolare.

Il Ttip: trattato transatlantico di libero scambio

Uno degli argomenti che anche quest’anno sarà oggetto di confronto e discussione, riguarda il Ttip (trattato transatlantico di libero scambio), che un tempo veniva chiamato TAFTA, ma che essendo un nome più appropriato ad un cane da compagnia, di recente è stato cambiato in Ttip (acronimo di Translatlantic Trade and Investment Partnership). Un accordo economico di svariati miliardi di dollari. La somma del PIL di Stati Uniti e Unione Europea corrisponde a circa il 45 per cento del PIL mondiale. Si tratta dunque, non fosse altro che per il suo impatto globale potenziale, di un trattato di importanza storica.

Uno dei temi che preoccupa maggiormente noi europei, o meglio quella parte d’Europa che presta attenzione alla tutela della salute dei cittadini, riguarda la proposta degli americani in merito alla smobilitazione doganale, che viene vista come una minaccia alla rigida architettura normativa che ha finora tutelato il consumatore europeo nei confronti delle aziende. Se dovesse passare la proposta degli americani, rischieremmo di trovarci nelle nostre cucine il pollo al cloro.

Un altro spauracchio, perdonatemi il termine, potrebbe riguardare un arbitrato internazionale per le controversie tra Stati e aziende che potrebbe portare, come già in passato in altri casi, alla citazione in giudizio di Paesi e governi da parte delle multinazionali.

Insomma è chiaro che i potenti del pianeta hanno intenzione di intensificare i loro traffici e di aumentare i loro profitti, indebolendo di fatto le istituzioni, e quindi, la capacità dei cittadini di attivare strumenti attivi di garanzia dei loro diritti, e della loro salute. Già la salute, un altro business che interessa non poco gli “associati” del Bilderberg.

Gli italiani al Bilderberg

Piccola nota di cronaca prima di concludere l’articolo. Chi erano gli italiani presenti quest’anno al meeting in Austria ? Si parla di Mario Monti, uno che nelle stanze della finanza speculativa è molto conosciuto, si parla di Lilli Gruber, molto più presente, probabilmente, nel centro benessere dell’Hotel che ai meeting, si parla di Franco Bernabè, che nessuno in Italia, ma proprio nessuno, credo abbia capito mai che cosa faccia nella vita, si parla di Gianfelice Rocca (chi?), secondo Forbes l’ottavo uomo più ricco d’Italia e centoquarantaseiesimo nella classifica mondiale, insomma uno che conta, si parla di John Elkann (non Lapo, tranquilli), presidente di Fca, l’unico imprenditore di peso tra i nomi citati.

Conclusione: è mai possibile che quattro amici al bar non possano organizzare un incontro conviviale per scambiarsi quattro chiacchere (d’altronde sono quattro amici) senza dover pensare a chissà quali nefaste conseguenze per il Pianeta?

Per maggiori informazioni sul Ttip: http://www.ilpost.it/2014/11/06/ttip-2/.

 

Andrea Lodi (redazione.economia@sulpanaro.net)

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