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Interventi sulla vegetazione di argini e fiumi, il sopralluogo di 5 stelle e Consulta per l’ambiente

da | Giu 24, 2015 | Bomporto, Altri Comuni | 0 commenti

Nei giorni scorsi si è svolto un sopralluogo di rappresentanti del gruppo M5S di Modena e dei Comuni dell’Unione del Sorbara e del presidente della Consulta Ambientale di Modena per verificare lo stato dei lavori di manutenzione e riduzione della presenza di essenze arbustive e arboreee per la rimozione di depositi in alveo, in corso in queste settimane lungo il Panaro. Lo scopo degli interventi sono il taglio selettivo della vegetazione ripariale e taglio fitosanitario per tutte quelle piante e arbusti, che lungo le sponde del fiume Panaro si presentano in cattive condizioni o secche e che con l’erosione del fiume alle radici risultano inclinate e potrebbero rovesciarsi nel corso d’acqua causando poi frane e intasamenti a valle, in fase di piena. L’importo dei lavori di manutenzione, appaltati da Aipo in uno di questi siti, è di 319mila euro.

«Con questi sopralluoghi periodici – scrivono il M5S Modena e Emilio Salemme della Consulta per l’Ambiente – andiamo a verificare lo stato dei lavori e come vengono eseguiti e se rispettano le prescrizioni previste dal committente. Un primo sopralluogo è avvenuto nella zona di ponte Sant’Ambrogio, dove l’azienda specializzata (…) da quanto appurato durante la visita sembra stia lavorando discretamente bene, rispettando le prescrizioni di AIPO, e delle indicazioni presenti nella determina regionale che ne ha affidato l’intervento (n° 5512 del 06/05/2015) effettuando un vero taglio selettivo rispettoso degli esemplari arborei che non danno problemi alle sponde del fiume. Diversa invece la situazione che si assiste nelle zone del Panaro più a nord, tra Modena e Bomporto (…). Abbiamo infatti rilevato tutt’altro modus operandi rispetto alla prima ditta, con diverse discrepanze rispetto a quanto previsto nella collegata determina regionale (n° 15191 del 23/10/2014) che ci inducono a supporre il non rispetto delle prescrizioni presenti in quegli atti, in particolar modo abbiamo rilevato che in molti tratti dove hanno operato, risulta disattesa la modalità di taglio selettivo degli esemplari arborei, come specificato nella direttiva regionale stessa, a favore invece dell’estirpazione totale e selvaggia di grosse piante per lo più presenti nelle aree golenali, che guarda a caso garantiscono il legno di maggior pregio. Gli interventi di riduzione in alveo e sulle sponde invece (la parte che più determinano le criticità idrauliche ancora presenti) risultavano del tutto assenti fino a quel momento. In entrambi i sopralluoghi non abbiamo visto tecnici o funzionari di AIPO, alla quale ricordiamo è affidata la sorveglianza e la vigilanza dei lavori, come prevedono le stesse determine regionali, e questo è un altro punto a sfavore di chi ha commissionato e dovrebbe controllare lo stato di avanzamento di tutti questi lavori (…)».

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