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La Juventus, la Champions, il cinema Capitol: 1996, Mirandola amarcord

da | Giu 7, 2015 | Curiosità, Mirandola, Calcio | 0 commenti

Mirandola, 1996

Mirandola, 1996

Sconfitta dal Barcellona dopo avere sorpreso tutti arrivando a disputare la finale della Champions League già in questa stagione, la Juventus non ha realizzato il sogno di tornare sul tetto d’Europa, 19 anni dopo l’ultima volta e dopo avere disputato sabato la quinta finale in vent’anni, la quarta persa (anche se nessuna squadra italiana è arrivata così tante volte in fondo alla competizione nel medesimo lasso di tempo). Delusione per numerosissimi tifosi bianconeri della Bassa, ma anche una ventata di amarcord, perché l’ultima volta in cui la Juventus vinse il trofeo, fu anche l’ultima in cui una partita di una coppa europea fu trasmessa, dalle nostre parti, in un cinema. Cinema che, peraltro, nemmeno esiste più.

Accadeva appunto a Mirandola nel 1996, al cinema Capitol, in seguito demolito e che ora ospita una banca, non esattamente emozionante come ciò che veniva proiettato sul grande schermo. Si giocava il 22 maggio 1996 e quel giorno, visto che era un mercoledì e si era in piena fiera, si decise di trasmettere la finale tra Juventus ed Ajax – che era campione in carica – proprio al Capitol, nell’ambito degli eventi organizzati per la fiera appunto. Reliquia che lo dimostra, un manifesto ormai ingiallito – lo vedete qui accanto – scovato qualche giorno fa in archivio: puro vintage, grafica elementare ma messaggio chiaro, sul quale qualcuno aveva anche aggiunto a pennarello la dicitura findamentale “ingresso libero”.

Naturalmente allora non c’era SulPanaro.net, non era diffuso neanche internet, e nemmeno esisteva la pay tv satellitare che – come ieri durante la partita vi hanno segnalato almeno un centinaio di volte – per i prossimi tre anni non trasmetterà la Champions, e forse proprio per questo trasmettere la sfida sul maxischermo fu piuttosto semplice. L’idea piacque, il cinema si riempì di centinaia di tifosi, quelli almeno che non erano andati a vedere dal vivo la finale che si disputava in Italia, a Roma. Resta nella leggenda di quella sera anche il giro della platea di un grande tifoso bianconero – allora studente liceale: negli anni a venire avrebbe poi anche svolto il ruolo di custode dello stadio Lolli – munito di trombetta al gol del 2-1 di Vialli. Ora: in realtà Vialli non segnò, perché scartò il mondo, portiere compreso, e tirò fuori il pallone (minuto 1.28 in questo filmato), destinando di fatto la partita ferma sull’1-1 ai supplementari e ai rigori. Ma l’illusione ottica fece esultare tutti, e quel non gol fu poi l’antipasto della festa che si scatenò dopo i rigori, nel cinema e in piazza Costituente.

Mirandola, il cinema Capitol (anni '80)

Mirandola, il cinema Capitol (anni ’80)

Amarcord di una Mirandola che non c’è più, perché non esiste più quel luogo in cui in pochi metri si poteva scegliere tra l’ingresso al cinema e, magari più tardi, alla discoteca, alla Bussola. Anzi: “in Bussola”, perché bisognava dire così. In realtà di fatto non esiste nemmeno più un cinema funzionante, tanto che in vent’anni si è passati da tre (il Supercinema, demolito anch’esso, e l’Astoria, che esiste ancora ma non è funzionante) a zero. Unica certezza, la Juve che continua a giocare, di tanto in tanto, la finale. Ma che non la vince da quella sera al Capitol.

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