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Oggi la commemorazione dell’eccidio di Cibeno del 12 luglio 1944

da | Lug 12, 2015 | La nostra storia | 0 commenti

Oggi, domenica 12 luglio si ricorda il 71° anniversario dell’eccidio dei 67 prigionieri prelevati dal Campo di concentramento di Fossoli e fucilati dai nazisti al Poligono di tiro di Cibeno di Carpi il 12 luglio 1944. Le celebrazioni si terranno sul luogo dell’eccidio (dopo il ritrovo e i riti religiosi), a partire dalle ore 10: saranno presenti il Sindaco Alberto Bellelli e Stefano Bonaccini, Presidente della Regione Emilia-Romagna, che prenderanno la parola per un breve saluto prima dell’intervento di Andrea Speranzoni, avvocato di Bologna e difensore di parte civile dei processi italiani per crimini nazifascisti. La cerimonia sarà accompagnata dalla Banda cittadina. In caso di pioggia la manifestazione avrà luogo presso la Baracca recuperata del Campo di Fossoli.

Un'immagine della commemorazione del 2014, alla quale prese parte anche il ministro della difesa Pinotti

Un’immagine della commemorazione del 2014, alla quale prese parte anche il ministro della difesa Pinotti

L’iniziativa è promossa da Comune, Fondazione Fossoli, Aned, Comitato per la memoria ed inserita nel programma di Dna memoria. I partecipanti al Campo estivo di volontariato giovanile promosso dalla Fondazione Fossoli saranno chiamati a contribuire all’organizzazione della manifestazione nel loro ultimo giorno di presenza in città.

Quel mattino del 1944
La mattina del 12 luglio del 1944 per ordine della Gestapo sono prelevati dal campo di concentramento di Fossoli 67 internati politici, condotti al Poligono di tiro di Cibeno e lì fucilati. Sono uomini con diverse esperienze e di età differenti, provenienti da varie regioni dell’Italia, tantissimi dalla Lombardia. Tutti sono stati rinchiusi a Fossoli perché oppositori del nazifascismo. All’alba del 12 luglio, in tre riprese i 69 prigionieri sono caricati su camion e condotti al Poligono di tiro distante pochi chilometri dal Campo. Vengono fatti allineare ai bordi di una fossa, che alcuni internati ebrei sono stati costretti a scavare il giorno prima, e ascoltano la sentenza: condanna a morte come rappresaglia per un attentato a Genova contro militari tedeschi. Si rivela inutile anche l’intervento del vescovo di Carpi Vigilio Dalla Zuanna accorso sul luogo e la condanna a morte viene eseguita. Solo due internati del secondo gruppo riescono a fuggire e a salvarsi nascosti dal movimento partigiano. Il 17 e il 18 maggio 1945, a meno di un mese dalla Liberazione, ha luogo la riesumazione e il riconoscimento delle vittime. Le esequie solenni si svolgono nel Duomo di Milano con grande e commossa partecipazione di cittadini. Sulla strage di Cibeno ancora oggi, come per altre stragi che hanno insanguinato il Paese, si attende chiarezza e giustizia.

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