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Zone Franche Urbane, Spica: “Una presa per i fondelli targata Pd”

da | Lug 23, 2015 | Ultime news | 0 commenti

“Che le zone franche urbane, così come concepite, non rappresentano la soluzione congrua per la ripresa economica dei comuni dell’area cratere, lo si era capito sin da subito. L’obolo dei 20 milioni di euro concessi per due anni e pari al 3,33 per mille di quei 6 miliardi di imposte versate dal territorio, vengono ancora ristrette per effetto di un emendamento a firma pd dei senatori Broglia e Vaccari, che se da un lato inserisce Carpi e altri comuni dimenticati al momento del varo delle ZFU, senza aumentare il plafond concesso”. Così Antonio Spica esponente della Civica La Bastìa, a Bastiglia, valuta il varo delle Zone Franche Urbane.
“Ovviamente  – prosegue Spica – il problema non è Carpi, giustamente inclusa, ma proprio il fatto che lasciando invariati quei 20 milioni, ad ogni comune e impresa interessati arriveranno molti meno soldi. Non ci voleva certo un nobel in economia per capirlo.
Ma c’è dell’altro: se prima Bastiglia e i comuni alluvionati erano coperti per intero dalla ZFU, pur sempre rispettando i limiti imposti dal Decreto, per effetto di questo emendamento a Bastiglia la zona franca urbana sarà ridotta alle sole imprese del centro storico. Insomma, il provvedimento diventa con i vari passaggi parlamentari sempre più simile alla famosa corazzata di fantozziana memoria. O più semplicemente il gioco delle tre carte, dove a vincere è sempre il truffatore e a rimetterci sono i giocatori, ovvero i cittadini.
Ecco spiegato il motivo più probabile per il quale i sindaci non hanno convocato alcun incontro che spieghi il provvedimento ai residenti e alle imprese, e forse è anche il motivo per cui nessun rappresentante del PD invitato all’incontro pubblico del 20 luglio scorso si è presentato declinando l’invito. Le ZFU così varate, sono anche il frutto del silenzio dei nostri sindaci che non hanno saputo far valere il legittimo riconoscimento ai propri territori ma che si sono chinati obbedienti alla volontà del loro partito.
Sarà anche vero che visti i tempi si fa fatica a trovare risorse economiche, tranne se si tratta dell’accoglienza dei profughi, come nel caso del milione di euro stanziato per 200 stranieri che arriveranno in provincia di Modena. Proprio questi soldoni andrebbero destinati invece alle famiglie e imprese del territorio in piena crisi, e che per effetto dei disastri subiti dal 2012 al 2014 (sisma e alluvione, intervallati da due trombe d’aria e una grandinata), acquistando arredi e opere murarie per rimettere in sesto la propria casa e attività, hanno riversato nelle casse dello Stato diversi milioni di euro solo di IVA sugli acquisti: i residenti del cratere farebbero bene a interrogarsi se  per caso il Governo possa aver “lucrato” sulle nostre disgrazie”.

 

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