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Luen lascia Nonantola per il Bergamasco, Cgil: “20 lavoratori tra trasferimento e disoccupazione”

da | Ago 3, 2015 | Nonantola, Lavoro | 0 commenti

Cgil esprime forte preoccupazione e pesanti critiche per il prossimo trasferimento della produzione della Luen srl di Nonantola a Treviglio, nel Bergamasco, programmato per il 25 agosto. Scrive Cgil che “il 25 agosto Luen srl, azienda nonantolana specializzata nelle produzioni di valvole e componenti per oleodinamica in cui lavorano oltre 20 persone, trasferisce tutte le sue attività nel Bergamasco vicino a Treviglio nel comune di Calvenzano situato nel sotto-costa della cosiddetta Gera d’Adda. Il 24 luglio scorso la direzione aziendale ha consegnato alle organizzazioni sindacali ed alle rsu la lettera di trasferimento collettivo di tutte le attività per fine agosto. Il confronto che ne è seguito non ha condotto la direzione aziendale a nessun ripensamento che, pur dichiarando l’assenza di problemi produttivi ed organizzativi, decide di trasferirsi per attivare sinergie di prossimità con la capogruppo Omt spa.
Luen srl, solidamente ancorata al territorio con gli immobili di Via Newton a Nonantola, aveva recentemente anche acquisito un immobile contiguo per allargare l’attività. Nonostante questo nulla sposta gli attuali propositi e ‘dal 25 agosto si produce in Lombardia’. Fiom Cgil ritiene che non ci siano i presupposti al trasferimento. Inoltre alla luce della manifesta impossibilità per tutti i lavoratori di rendersi disponibili allo spostamento Fiom Cgil ipotizza che lo stesso possa addirittura configurarsi come un mascheramento della reale volontà aziendale di rinnovare e ridurre il personale senza accordo.
Fiom Cgil (…) contesta la scelta d’impresa che metterà molti lavoratori nella difficile situazione di dovere scegliere tra un lavoro a Bergamo e una disoccupazione a Modena. Fiom Cgil immagina anche che saranno soprattutto le donne ad essere colpite dalla scelta d’impresa, donne che per stare accanto a figli piccoli o genitori anziani, disperderanno nel tempo quel fare e quel sapere che tanto hanno dato al benessere del nostro territorio e della Luen.
L’interrogativo che la Fiom Cgil pone a Istituzioni e cittadini tutti è questo: il principio di sussidiarietà che la Costituzione assegna all’impresa deve venire meno ogni qual volta gli effetti degli atti di chi governa l’azienda non realizzano più gli interessi comuni dei soggetti che hanno contiguità con essa?
Fiom Cgil pensa di sì. La libera impresa non può dimenticarsi l’utilità sociale che le assegna esplicitamente la Costituzione”.

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