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Cambiamenti climatici, non tutto è perduto: a Formigine appuntamento con Luca Lombroso

da | Set 25, 2015 | Altri Comuni, Meteo | 0 commenti

Estati torride, frequenti nubifragi, danni continui. La colpa è dei cambiamenti climatici in atto causati soprattutto dalle attività umane troppo invasive. Domani, sabato 26 settembre a Formigine il meteorologo Luca Lombroso spiega come è possibile cambiare rotta. L’obiettivo? Un’Italia “low carbon” grazie a scelte di efficientamento e risparmio energetico e di forte riduzione del ricorso ai combustibili fossili. L’appuntamento, gratuito, è alle 17.30 al Castello di Formigine

L’Italia si sta scaldando a una velocità doppia rispetto a quella di tutto il Pianeta. Dall’analisi dei dati delle temperature emerge che il nostro paese si sta scaldando più velocemente della media globale e di altre terre emerse: il nuovo record raggiunto nel 2014 è stato di +1.45°C rispetto al trentennio 1971-2000 (fonte: ISAC-CNR).

Anche a livello globale nel 2014 è stato toccato il record delle temperature, con un aumento di +0,46°C rispetto al trentennio 1971-2000. Questi numeri confermano che i cambiamenti climatici non sono più un’ipotesi sul futuro, ma riguardano l’Emilia-Romagna di oggi, con i frequenti nubifragi, le distruzioni, le temperature elevate, i danni all’agricoltura.
Un’inversione di rotta è ancora possibile: domani a Formigine sarà Luca Lombroso a spiegare cosa sta succedendo al nostro clima e all’intero pianeta, lasciando uno spiraglio di speranza per il futuro: alle 17.30, in collaborazione con l’Ecovillaggio di Montale, presso il Castello di Formigine il meteorologo invita all’incontro “Cambiamenti climatici: non tutto è perduto”. “Tutelare il clima è tutelare la nostra casa comune, il benessere creato anche grazie ai combustibili fossili che però oggi si stanno rilevando una droga da cui ci dobbiamo liberare, perché siamo letteralmente in overdose – spiega Lombroso – L’anidride carbonica ha già superato la “soglia psicologica” di 400 ppm, mai vissuta da nessun essere umano prima di oggi, e per evitare che il riscaldamento del pianeta ecceda i 2°C entro il 2070 dobbiamo azzera le emissioni di gas serra, ovvero lasciare petrolio, gas e carbone dove stanno: sotto terra”.
Nella nostra vita quotidiana sono quattro i modi principali con cui concorriamo all’effetto serra: con i consumi domestici (riscaldamento e raffrescamento), con i trasporti, con il cibo che mangiamo e comprando e buttando oggetti attraverso il consumismo. Fortunatamente spiega Lombroso che C’è ampio campo di intervento in tutti e quattro i settori: unendo i miglioramenti tecnologici di oggi con la saggezza del passato è possibile avere una casa più confortevole, cibo più sano e sostenibile, muoverci senza inquinare e giovando anche alla salute, consumare meno e meglio”.
Proprio per questo l’incontro verrà chiuso con la presentazione di un’alternativa concreta, in grado di abbattere le emissioni dei gas ad effetto serra: l’Ecovillaggio di Montale, un complesso residenziale “secondo natura” a zero emissioni di CO2, dalla villa all’appartamento, bio ed ecocompatibile. Tutti gli edifici dell’Ecovillaggio riducono i consumi energetici del 75%, utilizzano fonti rinnovabili come il fotovoltaico e il solare termico per la produzione di buona parte dell’energia necessaria alla climatizzazione e proteggono dall’inquinamento acustico. Ecovillaggio ha messo in campo strategie di adattamento ai cambiamenti climatici: l’urbanistica del quartiere è studiata per trattenere i nubifragi e restituire alla falda acquifera l’acqua piovana che poi viene usata per irrigare.

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