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“La trattoria che non c’è più”, il ricordo del nostro editorialista

da | Set 25, 2015 | Nonantola | 0 commenti

Una concatenazione di circostanze che si è rivelata più devastante anche rispetto al terremoto: l’incidente fra auto, una delle vetture che sfonda il muro del locale centrandone le condotte del gas e innescando l’esplosione; l’incendio che ha distrutto ieri a Nonantola la trattoria Nosadella solo per caso non ha causato vittime ma, per chi lo gestiva, la drammatica necessità di ripartire – letteralmente – dalle macerie, come è stato per tanti dopo il sisma. Proprio ieri, peraltro, il “nostro” editorialista economico Andrea Lodi vi si stava recando a cena. Ecco il suo ricordo:

La trattoria “La Nosadella” di Nonantola non c’è più. Ieri sera, 24 settembre, verso le ore 18.30 è saltata letteralmente in aria a causa di un’esplosione. Erano le 20.00, mi stavo recando in auto a cena proprio in quel locale, previa fermata in frazione “la Grande” a recuperare un amico. Dalla radio mi giunge improvvisa la notizia: un’esplosione ha distrutto il locale. Come un’esplosione? E il proprietario? E il personale? E i clienti? Ci sono dei morti?
Un turbinio di pensieri mi affolla la mente. Quante serate trascorse in compagnia degli amici a banchettare con i mitici primi di Tommy ad un giusto prezzo. Ora quel locale non c’è più. E non riesco a capacitarmene.
Con l’amico decidiamo di andare a vedere. La notizia in effetti non era chiara se l’esplosione avesse interessato il ristorante o un edificio vicino. Giunti sul posto veniamo fermati dalla polizia municipale che ci conferma che la trattoria è stata completamente distrutta da un’esplosione. Di più non sanno dirci.
Più tardi veniamo ad imparare che un’auto, dopo essere stata coinvolta in un incidente con altre autovetture, pare abbia colpito una centralina del gas, causandone la fuoriuscita. Fortunatamente le persone che si trovavano nel locale, richiamate dallo scontro tra le auto, sono uscite; il forte odore di gas le ha poi convinte ad allontanarsi ulteriormente dall’edificio. Saggia decisione, dal momento che pochi secondi dopo una forte esplosione, che si è sentita per dieci chilometri di distanza, ha distrutto completamente il locale.
Uno dei vigili, nel tentativo di stemperare il clima di tensione, ma purtroppo tradito dall’emozione, se ne esce con una triste battuta: “mi sa che dovrete andare a cena da un’altra parte”. Già, purtroppo è così. Ce ne andiamo, con la speranza che Tommy, il proprietario, riesca a riprendere presto l’attività, con la competenza e la passione che ci ha sempre messo.

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