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A 3 anni e mezzo dal sisma ancora 300 Map con 600 persone dentro

da | Ott 22, 2015 | Mirandola, Finale Emilia, San Felice sul Panaro, Concordia, Medolla, Cavezzo, Camposanto, San Possidonio, San Prospero, Ravarino, Novi, Ricostruzione | 0 commenti

“Oggi i moduli per abitazione provvisoria (Map) sono 304 e le persone che li abitano sono poco più di 600, mentre la percentuale di autorizzazioni concesse per l’esecuzione dei lavori di ristrutturazione supera il 62% delle domande presentate, anche se è giusto riconoscere un sovraccarico di lavoro rispetto al numero di tecnici preposti all’esame delle richieste”. Lo fa sapere l’assessora alla Ricostruzione post sisma, Palma Costi, intervenendo durante lAssemblea legislativa regionale che ieri ha esaminato tre risoluzioni sulla ricostruzione post-terremoto. Approvata quella presentata dai Gruppi Pd e Sel, primo firmatario Luca Sabattini (Pd), grazie al foto favorevole di Pd e Sel, all’astensione di Ln, Fi, Fdi-An e AltraER e con il voto contrario del M5s. Respinte, in forza del no della maggioranza, Pd-Sel, quella a firma congiunta di Piergiovanni Alleva (AltraER) eGiulia Gibertoni (M5s), dagli stessi emendata, e quella depositata da Stefano Bargi, Marco Pettazzoni e Alan Fabbri (Ln).

Luca Sabattini (Pd), nel ribadire che “le risoluzioni sono superate dalla nuova Ordinanza commissariale 39/2015, che riallinea i contributi per l’affitto di immobili alle locazioni a canone concordato oggi vigenti e, nel caso di affitto a libero mercato elevato, la riparametrazione del contributo al numero di residenti”, misure che “coprono oltre il 93% dei casi”, ha chiesto alla Giunta “di continuare nell’assistenza alla popolazione con l’attenzione finora dimostrata e a mantenere alto l’impegno a velocizzare sempre di più le pratiche per la ricostruzione, per favorire il rientro dei cittadini nelle case nel più breve tempo possibile”.

Stefano Bargi (Ln), riconoscendo che “l’Ordinanza 39/2015 ha di fatto corretto molte delle criticità da noi rilevate”, ha invitato la Regione “a mantenere le misure finanziarie di supporto quale il contributo di autonoma sistemazione (Cas) fino al completamento dei lavori di ricostruzione e a rendere più snella la burocrazia per le richieste di contributi”. Gli ha fatto eco il capogruppo Alan Fabbri (Ln), che ha ricordato come “nel modenese la ricostruzione proceda a rilento, tanto che sono più di 5 mila i nuclei familiari ancora fuori dalle abitazioni”, invitando, quindi, “il presidente Bonaccini a non enfatizzare i dati sui lavori eseguiti e, nel suo ruolo commissariale, a vigilare affinché il rispetto della legalità non diventi rigidità burocratica foriera di complicazioni e ritardi”.

Piergiovanni Alleva (AltraER) ha criticato “l’eliminazione dell’istituto del contributo di autonoma sistemazione (Cas) prevista dall’Ordinanza 20/2015, considerato che le misure finanziarie successivamente introdotte non sono state sufficienti in molti casi a coprire i canoni di locazione, mettendo in difficoltà molte famiglie”. Ha poi denunciato il fatto che “per quanto riguarda i privati, a oggi il numero di ricostruzioni non supera il 20%”. Tutto questo “espone al rischio di una ricostruzione lenta che si trascina nel tempo, nel solco di quanto sta succedendo a L’Aquila”.

 Palma Costi, nel ribadire che “ogni scelta sugli strumenti di assistenza pubblica o sulla loro rimodulazione è concertata con i sindaci e le istituzioni del cratere del sisma”, ha sottolineato come “i contributi per autonoma sistemazione siano previsti solo nei casi di affitti regolari e ricomprendano anche i casi di comodato gratuito”.

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