Benvenuti nell’archivio di sulpanaro.net
Qui sono disponibili tutti gli articoli pubblicati del nostro quotidiano dal 1/1/2015 al 30/6/2020
Tutti gli articoli successivi al 30/6/2020 sono disponibili direttamente sul nostro quotidiano sulpanaro.net

Per i terremotati di Cavezzo arrivano 800 euro a famiglia

da | Nov 19, 2015 | Cavezzo, Ricostruzione | 0 commenti

A Cavezzo con un avanzo di bilancio la giunta mette mano al portafoglio e, con quasi ottocento euro a famiglia, sostiene quelle che attendono di poter rientrare nelle proprie abitazioni. Ne dà ufficialmente notizia la sindaca Lisa Luppi, come si legge sul sito Bologna2000: “Come amministrazione, grazie a un contributo straordinario per il sisma del 2012, abbiamo destinato così le risorse finanziarie residue delle donazioni. L’obiettivo è sostenere le famiglie, che hanno ancora il diritto agli interventi di assistenza, in attesa che la propria abitazione sia ripristinata o ricostruita. Complessivamente – aggiunge la prima cittadina – abbiamo spartito una somma di quasi 134 mila euro a 177 famiglie. La mia giunta ha deciso che stanzierà la stessa cifra a ogni nucleo, pari a 787,07 euro a famiglia”.
Filippo Viaggi, assessore ai Servizi Sociali, componente del gruppo ‘Cavezzo Bene Comune’, aggiunge: “Ricordo che, come Comune, sviluppammo, dopo il sisma, una modalità di raccolta fondi con l’indicazione di specificare la finalità della donazione. Che era possibile sia per la ricostruzione degli edifici pubblici, che per aiutare le famiglie in difficoltà a causa della perdita dell’abitazione principale. Oggi, l’amministrazione aveva ancora questi 134 mila euro, e abbiamo deciso di distribuirli in modo uguale, con un intervento ‘una tantum’, ai nuclei aventi diritto. Abbiamo così – termina l’assessore Viaggi – rispettato la volontà di chi ci ha aiutato offrendo, contemporaneamente, un sostegno ulteriore a chi non è ancora rientrato nelle proprie case”.

Sempre nell’ambito del ritorno alla Cavezzo pre sisma del 2012, il Comune ha provveduto all’assegnazione di ben dieci case popolari. Sono questi, infatti, dei nuclei famigliari che si trovavano ancora collocati all’interno dei moduli abitativi.
“L’operazione è stata possibile – ha spiegato la Luppi – perché tali case popolari sono state acquistate con fondi commissariali appositamente stanziati per alleviare l’emergenza abitativa causata dal sisma”.

Leggi l’articolo dalla fonte originale

Condividi su: