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Partecipate, la Provincia esce da Tper, Fer, Banca Etica e Promo

da | Dic 21, 2015 | Ultime news | 0 commenti

La Provincia esce da Promo, Banca etica, Ferrovie Emilia Romagna (Fer) e Trasporto pubblico Emilia Romagna (Tper). La decisione è stata approvata dal Consiglio provinciale lunedì 21 dicembre; con la dismissione delle quote, la Provincia prevede un’entrata complessiva di circa 25 mila euro.

Come ha sottolineato Gian Carlo Muzzarelli, presidente della Provincia di Modena, «il provvedimento prosegue il percorso avviato con il Piano di razionalizzazione approvato nei mesi scorsi sulla base di quanto stabilito dalla legge di Stabilità 2015 che ha avviato un processo di riduzione e razionalizzazione delle società e delle partecipazioni. Manteniamo le partecipazioni che riteniamo strategiche, tra cui quelle nell’Autobrennero,  in relazione alle competenze principali che restano all’ente tra cui la viabilità».

L’uscita da Tper e Fer (la quota era dello 0,04 per cento), si legge nel documento, è motivata dal nuovo assetto deciso dalla legge regionale di riordino delle Province che assegna ad Amo le funzioni amministrative di pianificazione del trasporto pubblico locale.

L’uscita da Promo scaturisce dalla riorganizzazione della società che prevede un ruolo di maggiore rilevo della Camera di commercio alla quale Provincia e Comune cedono le proprie quote; mentre la partecipazione a Banca etica non risulta più coerente con le finalità dell’ente.

Durante la discussione i consiglieri Giorgio Verrini e Germano Caroli (Uniamoci) hanno motivato il voto di astensione preoccupati dalle ripercussioni dell’uscita da Tper e Fer.

Il Piano della Provincia prevede l’uscita da alcune società in liquidazione come l’Aeroporto di Pavullo e Citer, mentre è già stata decisa l’uscita anche dal Centro ricerche produzioni animali Crpa. Le società partecipate dalla Provincia scederanno così da 13 a sei.

Restano confermate, infatti, le partecipazioni in Autobrennero, con una quota del 4,24 per cento, Amo (29 per cento), Lepida (0,005 per cento), società che a livello regionale gestisce la rete a banda larga delle pubbliche amministrazioni e Seta (6,78 per cento) in quanto compatibili con le funzioni dell’ente su viabilità e trasporti, indicate dalla legge di riforma del 2014; alcune partecipazioni come il Gal (quota del 11,25 per cento), società che si occupa di sviluppo economico dell’Appennino, e Modenafiere (14,61 per cento) vengono per ora mantenute rimandando ulteriori decisioni dopo il completamento della fase di riordino delle Province.

La legge prevede l’eliminazione delle partecipazioni non indispensabili, le società composte da soli amministratori o in numero superiore a quello dei dipendenti, le partecipazioni in società che svolgono attività analoghe; previsti processi di aggregazione e il contenimento dei costi anche mediante la riorganizzazione degli organi e la riduzione delle remunerazioni.

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