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Aimag, ecco i possibili nuovi soci presentati a Carpi

da | Gen 22, 2016 | Mirandola, San Felice sul Panaro, Cavezzo, Camposanto, Bomporto, Bastiglia, Novi | 0 commenti

I Consigli comunali di Campogalliano, Carpi, Novi di Modena e Soliera per la prima volta nella loro storia si sono svolti ieri nello stesso giorno e nello stesso luogo. L’occasione è stata la presentazione dei documenti inerenti le manifestazioni d’interesse pervenute riguardo l’indagine di mercato per le operazioni di partnership con Aimag, la società multiservizi che ha tra i suoi 21 soci proprio i 4 comuni i cui consigli si sono ritrovati ieri sera alla Sala Congressi della Stazione autocorriere di Carpi, spiega una nota del Comune.

Gianpaolo Chimenti della società PricewaterhouseCoopers spa ha presentato in sintesi al folto pubblico (circa una sessantina i consiglieri comunali in sala oltre a decine di cittadini) le sette manifestazioni d’interesse pervenute entro il 31 ottobre scorso al Comune di Mirandola incaricato di raccoglierle (alcune con diverse opzioni). Tre i possibili modelli di partnership con Aimag che hanno delineato: l’ingresso di un socio nella capogruppo Aimag spa (due manifestazioni propongono una partnership finanziaria e altrettante una industriale); l’ingresso di un socio in una delle controllate dall’azienda (con quattro diverse modalità, tante quante le manifestazioni d’interesse arrivate); la fusione per incorporazione.

Fra gli offerenti ci sono aziende multiservizi come il Gruppo Hera, Tea di Mantova ed Estra (Toscana), gruppi privati (Piacere Aimag, Canarbino Spa, Austep e F.lli Baraldi) nonché le Fondazioni bancarie Cassa di Risparmio di Carpi e Cassa di Risparmio di Mirandola.

Hera ha proposto l’acquisto di quote di maggioranza e la fusione per incorporazione, Tea l’acquisto di quote finanziarie di minoranza, le due Fondazioni una partnership finanziaria con l’acquisto di quote di minoranza sia nelle holding che nelle società controllate, Piacere Aimag-Estra una partnership industriale con acquisto di quote di minoranza e la disponibilità a finanziare un aumento di capitale, anche per le società controllate. Canarbino Spa e Austep hanno proposto invece specifiche partnership industriali con le società controllate, la prima con acquisto di quote azionarie, la seconda con la creazione di una Società di progetto. La manifestazione pervenuta dalla F.lli Baraldi non declinando le modalità operative e le finalità della partnership non ha infine reso possibile un’analisi comparativa con le altre manifestazioni giunte: di fatto non può essere presa in considerazione.

Chimenti, alla quarta presentazione ieri ai Consigli dei Comuni soci di Aimag, ha spiegato che PricewaterhouseCoopers spa nelle vesti di advisor ha già incontrato quattro dei soggetti che hanno inviato le manifestazioni d’interesse, richiedendo integrazioni agli altri: venendo all’illustrazione delle diverse manifestazioni d’interesse ha mostrato poi come il Gruppo Hera, già in possesso del 25% delle quote di Aimag, punti ad ottenerne il 51% ma veda la fusione per integrazione come soluzione privilegiata, magari con un periodo di transizione tra il primo e il secondo modello proposto; Tea invece ha proposto l’acquisto di una quota di riferimento non vincolante del 26-32% del capitale sociale dai Comuni soci, metà attraverso un concambio di azioni e il resto in denaro. Proponendo poi di non rinnovare il Patto parasociale che scadrà a maggio e con la disponibilità ad entrare nel Patto di sindacato dell’azienda.

Le due Fondazioni bancarie, già in possesso del 10% delle quote azionarie dell’azienda multiservizi, si sono mostrate interessate invece ad acquistarne un altro 10% dai Comuni soci, arrivando così al 20%: una partnership finanziaria che potrebbe sposarsi eventualmente con quella industriale di un’azienda compatibile da diversi punti di vista, anche per partnership nelle società controllate da Aimag. Le Fondazioni chiedono però l’istituzione della figura di un amministratore delegato e di un Comitato Strategico espressione dei Comuni soci e con 5 componenti. Una manifestazione d’interesse che lo stesso Chimenti ha definito un richiamo indiretto a quella di Tea.

Estra con il Consorzio Piacere Aimag (formato dal Gruppo Piacentini e dagli imprenditori Reggiani e Borsari) intendono invece acquistare quote di minoranza dai Comuni soci o apportare risorse con un aumento di capitale della holding al massimo per il 14% del capitale sociale dell’azienda, mantenendo il controllo pubblico in capo agli enti locali. Canarbino spa, già socio di Sinergas (controllata Aimag) nell’azienda Entra punta invece ad acquistare una quota del 35% al massimo di Sinergas, Austep è infine interessata a creare una società pubblico-privata, con Aimag al 61% e nel settore dell’idrico-integrato e della sostenibilità ambientale. Questo ultime due manifestazioni d’interesse, ha detto Cimenti nel corso dell’incontro di ieri, non rispondono però pienamente agli obiettivi esplicitati dalla sollecitazione all’invio delle stesse così come definito dai Comuni soci a suo tempo.

Dopo che Chimenti ha risposto ad alcune domande giunte dai consiglieri, ricordando però che su alcuni temi (come il percorso che seguirà la presentazione delle manifestazioni d’interesse) non è compito dell’advisor darle e che le manifestazioni d’interesse non sono vere e proprie offerte, che dovrebbero avere un approfondimento ben superiore: a seguire numerosi sono stati gli interventi dei consiglieri comunali, in primis quelli del consigliere della Lista civica Alternativa per Novi Boldrin e della consigliera di Carpi Futura Azzi: quest’ultima si è detta molto soddisfatta del numero e della qualità delle manifestazioni giunte e per la possibilità che la presenza di quella delle Fondazioni bancarie si possa integrare con la proposta di Tea. “Hera non chiarisce molte cose nella sua manifestazione d’interesse e il patto parasociale che garantisce ad essa due membri in cda mina la possibilità di partecipare alla gara del gas. Non ha spiccato poi in questi anni per apporto di risorse e raggiungimento di sinergie”. Hanno poi preso la parola il consigliere Ferraresi di Uniti per Novi, Rovereto e S.Antonio e i consiglieri del Movimento 5 Stelle Clemente di Soliera e Gaddi di Carpi: tutti hanno insistito sul fatto che Aimag sia una realtà positiva, sana e legata al territorio e che sarebbe inaccettabile cederla ad Hera, puntando a fare introiti immediati ma poi non più ottenibili in futuro. “Il controllo azionario dell’azienda deve rimanere ai Comuni. Il Pd vuole invece la dismissione – ha detto Gaddi – e non avremo mai la sostituzione delle condotte promessa se arriva Hera”. Il consigliere carpigiano Benatti (Forza Italia) ha spiegato come siano due “i blocchi che si fronteggiano, Hera e Tea-Piacere-Aimag, così come ci sono due blocchi nel Pd, con i carpigiani pro Hera e la ‘bassa’ a favore di altri partner. Vogliamo svendere a chi si spartisce gli utili e non dà nulla all’azienda? Meglio i partner locali o le Fondazioni”. Il consigliere Drusiani (gruppo Pd di Soliera) ha invece ricordato come le gare per gas e rifiuti abbiano date di scadenza ravvicinate e per questo si devono prendere decisioni “per vincere le sfide che ci attendono. Sono da valorizzare i settori dove Aimag ha saputo distinguersi e in questo percorso bisogna salvaguardare anche i dipendenti”. Il consigliere Reggiani (gruppo Pd di Carpi) è intervenuto facendo affermazioni similari a quelle del collega mentre Rostovi (gruppo FdI-An di Carpi) ha chiesto infine al Pd di chiarire la sua posizione in merito al futuro dell’azienda multiservizi.

Al termine del dibattito sono poi intervenuti i Sindaci di Novi, Carpi e Soliera: Luisa Turci ha sottolineato dal canto suo come il numero della manifestazioni d’interesse giunte “dimostra come Aimag sia appetibile e che le minoranze sbaglino nel dare per prese decisioni sul tema. Questo è un percorso avviato e ricordo che già entro il 21 febbraio i Consigli dei nostri comuni dovranno prendere una decisione per convenzionarsi con Modena come stazione appaltante per la gara del gas, la cui pubblicazione è fissata per il marzo 2017. Non mi sembra il caso di fare guerre di religione contro la miscredente Hera. Il rinnovo dei Patti parasociali sarà il prossimo passo, ma va fatta una riflessione seria senza pregiudizi”. Il collega Alberto Bellelli invece ha rammentato che “se volevamo vendere Aimag ad Hera avremmo fatto un altro percorso: con la richiesta delle manifestazioni d’interesse volevamo vedere quali scenari potevano palesarsi. Non abbiamo esigenza di fare cassa vendendo le azioni e i 14 milioni per il rinnovo della rete idrica non si cancellano. Aimag però non può rimanere così: vogliamo giocare un ruolo oppure no? Questa è l’unica risposta da dare”. Il primo cittadino di Soliera Roberto Solomita infine ha ricordato come i pregiudizi non aiutino la comprensione della questione. “Hera e Tea-Fondazioni sono due opzioni interessanti in campo, ambedue con elementi positivi e negativi. Ma non ci sono certezze granitiche se non il valore di Aimag che non va depauperato. No alla strumentalità, sì ad un dibattito laico – ha concluso – per studiare l’opzione più adeguata”.

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