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Il sindaco Ferioli: “E ora voglio fare il secondo mandato”

da | Gen 29, 2016 | In Primo Piano, Finale Emilia | 0 commenti

“Da parte dei tecnici del ministero c’è stata un’archiviazione completa nei nostri confronti, noi non c’entriamo un tubo coi malavitosi. Se mi ricandido ora al secondo mandato? Sì, vogliamo finire quel che abbiamo iniziato”. Sono chiarissime le intenzioni del sindaco di Finale Emilia, Fernando Ferioli, all’indomani della notizia dell’archiviazione dal parte del Ministero dell’Interno della richiesta di commissariamento del Comune: Finale Emilia non sarà sciolta per mafia.

Un sospiro di sollievo per Ferioli, che prima parla coi giornalisti (“Mi ricandido ora al secondo mandato? Sì, vogliamo finire quel che abbiamo iniziato” ha detto a Repubblica) poi affida a un lungo post su Facebook il suo sfogo. Ecco cosa scrive il sindaco:

Il sindaco di Finale, Fernando Ferioli

Il sindaco di Finale, Fernando Ferioli

“28 gennaio 2015 Inchiesta Aemilia esplode con tutta la sua potenza e coinvolge il mio comune, la mia amministrazione. Il mio nome compare ovunque sui media come “colpevole” per aver favorito l’infiltrazione mafiosa a Finale Emilia. 28 gennaio 2016 il Ministero e il Prefetto decretano che non esistono infiltrazioni ne condizionamenti degli eletti ed amministratori che portino il Comune ad esser sciolto per mafia. Fine di un incubo, fine di una parte di incubo iniziato il 20 maggio 2012 per poi avvilupparsi e stringersi attorno alle nostre vite. Ed alla mia certamente.
Ma in questi ultimi 12 mesi ho letto, studiato, ascoltato e imparato molto, soprattutto sofferto per quella parola, mafia, così sporca e pesante, sempre accanto al mio nome. Per questo ho cercato di lottare con tutto le mie energie per respingerla ma soprattutto per respingere le accuse infamanti, le chiacchiere, le stupidità, le cattiverie… Si è cercato di usare un’inchiesta per buttare giù a spallate e a spalate di fango, un sindaco e la sua amministrazione democraticamente eletti, mai indagati né condannati. Si è cercato ciò con le urla, i titoloni, le storielle raccontate ma non ho mai pensato di mollare di un centimetro.
Mai.
Anche se era molto più semplice farlo, più semplice non pensare più alla mia faccia accanto ad indagati, più facile dormire la notte o giocare con i miei figli o scherzare con mia moglie. Non ho mollato per tutto quello che penso di aver fatto correttamente, non ho mollato perché non avevo nulla da nascondere (anche se non tranquillizza molto in questi frangenti), non ho mollato perché lo dovevo a me, alla mia famiglia e a tutti quelli che ci hanno “messo la pelle” in questi anni, quelli che hanno lavorato onestamente, vissuto nelle tende, ricostruito le case, per i miei assessori e consiglieri, per i dipendenti comunali che lavoravano dentro i container e le tende blu della Protezione Civile, per la bimba sconosciuta a cui ho promesso una cosa un anno fa e per tanto ancora. Oh se era facile dire basta, chiudere per sempre questo nero e risvegliarsi da qualche altra parte. Ma sentivo che era giusto così.
E vorrei spiegare ai tanti che ancora scrivono e parlano di dignità che non ho avuto nel dimettermi che una comunità non si gestisce scappando, una comunità non si cerca di guidare parlando ma facendo e sbagliando pure. E io ho sbagliato tante volte, mai detto il contrario, ma un Comune non va sciolto per mafia perché ci sono responsabilità politiche o errori a cui non mi sottraggo, né ora ne mai. Ma un Comune si scioglie per mafia solo se ci sono legami o condizionamenti con un sodalizio mafioso. A Finale Emilia non ci sono stati. E Finale Emilia non viene commissariata né infamata. Tutto il resto è aria… puzzolente.”

Venerdì pomeriggio, poi, le prime dichiarazioni istituzionali, attraverso un comunicato stampa ufficiale del Comune di Finale.
“Arrivata finalmente a conclusione la vicenda che mi ha visto ingiustamente accostato a ciò che è più lontano da me di qualsiasi altra cosa, posso finalmente esprimere il dovuto ringraziamento a chi, in questo lungo anno, è stato vicino a me e all’amministrazione che ho l’onore di guidare. Per quanto mi riguarda personalmente, il grazie più grande va alla mia famiglia, alla mia squadra di assessori, ai funzionari e ai dipendenti comunali che, nonostante tutto, hanno continuato a lavorare con serietà e professionalità in questo orribile anno che è passato.
Voglio poi ringraziare il senatore Stefano Vaccari, che dal primo momento – senza alcuna incertezza – si è schierato al nostro fianco e ci ha sempre fatto sentire il suo supporto e la sua stima, l’assessore alla Ricostruzione Palma Costi, tutti i sindaci dell’Unione comuni modenesi area nord e anche quelli della montagna, con Fabio Braglia di Palagano e Gian Domenico Tomei di Polinago in prima fila.
Ringrazio anche il ministro Alfano e il Prefetto di Modena Michele Di Bari, con il quale collaboreremo in modo ancora più stringente per portare il nostro Comune fuori da quel periodo buio che è iniziato con il terremoto di maggio 2012.
In questo momento, voglio lasciare le polemiche fuori dalla porta della casetta gialla di via Monte Grappa dove, da più di tre anni, io e la giunta lavoriamo quotidianamente.
All’interno di quei minuscoli uffici e per le strade della nostra bella città continueremo a operare con ancora più energia per cercare di risolvere i problemi della nostra comunità, per spingere ancora più sull’acceleratore della ricostruzione ed essere al fianco dei cittadini per farci carico delle loro esigenze”.

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